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Campionato Eccellenza UISP 2018/2019– 10ª Giornata

 

Usap ASD Elemac - Campiglia 1-3 (1-0)

 

 

 

Campionato Eccellenza UISP 2018/2019– 10ª Giornata

 

Usap ASD Elemac - Campiglia 1-3 (1-0)

 

Castellina Scalo, 1/12/2018

 

USAP ASD Elemac: Volpi, Castaldo S., Rocchi F.; Pruneti (75’ Castaldo V.). Coppola (60’ Masseti), Fedi; Pogosean, Vezzosi, Rapj, Ademi, Galiano (64’Mouslim).

A disposizione: Romano, El Azhari, Sanguigni.

All. Bisignano.

 

Campiglia: Piliu, Spinelli, Petrini; Cipriani, Cissé (50’ Butini), Pagliarin; Donati (41Giacomazzo), Natale G. (65’ Dia), Tafuro (50’ Badjie), Diagne, Schiano.

A disposizione: Natale P., Sottile, Di Meglio, Floris.

All. Nocciarelli.

 

Arbitro: Sig. Marrucci di Siena

 

Reti: 29’ Rapaj su rig., 55’ e 61’ Schiano, 81’ Giacomazzo.

 

Note: Pomeriggio sereno, con addensameti cuneiformi nella parte “nord” della carreggiata, ma che si diradano con l’abbrunarsi del pomeriggio. Terreno allentato di fronte agli spogliatoi (laddove cala l’ombra), ma regge bene l’urto delle scivolate. Partita tranquilla, mai vista (in assoluto) un’Usap-Campiglia più serena e con la voglia di giocarsela, pertanto è roba da non credersi il tabellino dei provvedimenti disciplinari (e, infatti, non ci credete!) Anticipazione di partita con le foto dell’usap dedicate “all’album dello sport” di Poggibonsi Spettatori 45. Espulsi V. Castaldo (U) all’84’ e P. Natale all’89’. Ammoniti: Volpi, Fedi, Pogosean (U); Piliu, Cipriani, Tafuro, Donati, Pagliarin e Cissé nel Campiglia.

 

 

Il quarantacinquesimo Usap-Campiglia della storia del campionato Eccellenza UISP della Provincia di Sienava meritatamente agli ospiti in virtù di un miglior gioco complessivo, di un numero maggiore di occasioni avute (oltre a quelle realizzate), di una condizione fisica ottimale con la quale ha sopravvanzato la rivale, in particolare, sul piano dinamico, in velocità ed agilità, in alcuni tratti, anche con imbarazzante superiorità e, “the last but not the least”, nella prorompente voglia di vincere che splode in tutti i suoi contorni dal momento esatto nel quale la partita viene riagganciata da uno svantaggio apparso, obiettivamente, ingiusto.

 

Detto questo, per levare dubbi circa la mia fede calcistica, l’Usap ha fatto la partita che doveva fare, soffrendo, laddove c’era da soffrire, magari usufruendo di qualche aiutino da parte della fortuna, leggi errori sotto porta degli avanti del Campiglia, per colpire nell’esatto momento che lo si doveva fare capitalizzando le centellinate occasioni avute, restando aggrappata alla partita più con la forza della volontà che per la superiorità della qualità tecnica, almeno fino a quando ha potuto contare sulla equanimità arbitrale, seppur elargita con molta fatica. Poi, quando il Sig. Marrucci ha indossato la maglia color blù profondo, non c’è stata più partita. E’ venuta a mancare la fiducia di cui sopra e la salita da scalare si è fatta montagna. Il Campiglia, usufruendo di un compendio non richiesto, ha macinato la ripresa schiacciando e disorientando l’Usap entro la propria tre quarti, fatti salvi i primi cinque minuti sì e no, raggiungendo il pareggio su una punizione letteralmente inventata al 55’, passando in vantaggio su un retropassaggio suicida al 61’, sfiorando il terzo goal in almeno altre tre o quattro occasioni la più clamorosa delle quali al 72’ allorché il neo entrato Dia calcia contro la schiena di Volpi, già fuori causa, anziché nella porta incustodita, per raggiungerlo all’imbocco del recupero con il gran tiro di Giacomazzo (entrato al posto dello stralunato Donati – forse l’unico ammonito giustamente – ad inizio ripresa) dai trentacinque metri.

 

Ecco, le ammonizioni, fatte letteralmente a capocchia, come se fossero pescate dal cilindro di un prestigiatore (sei per il Campiglia; tre per l’Usap), per non infierire sulle espulsioni in un finale dove chi vince, giustamente, esulta e viene buttato fuori, e magari si sorvola su quella che poteva decidere il primo tempo, in occasione del rigore, ma la vicinanza del portiere per un sandwich intravisto da lontano ha consentito la deviazione e la attenuazione della decisione. Con un arbitraggio da centrocampo (ah! Fanelli, dove sei?) diventa enigmatico anche l’azzeccare la scelta sui fuorigioco e, solitamente, uno lo centri e l’altro lo lasci correre (o viceversa) e diventa soltanto un caso se ne indovini più della metà. Come l’ammonire chi e per quale fallo commesso (una stessa infrazione, due decisioni diverse) utilizzando il “metodo Mescal” (“Questo non l’ho mai picchiato”, ma in campo non ci può essere un “Bambino” che ti “consiglia” di non farlo). Su nove ammonizioni, forse, soltanto due ci stavano veramente e, poi, vai a dire a chi non ha visto la partita, che è stata tranquilla, ben giocata, solo giocata, e che non è volata neanche una mosca. Beh, no, così nova! La gente vuole vedere lo svolgimento di una partita, soprattutto, quando le squadre vogliono giocarsela senza colpi bassi, e non la futile quanto reiterata rappresentazione teatrale di un arbitro che ama ergersi a protagonista indipendentemente dalla corretta consecutio della medesima. Ciò porta ad una sola soluzione valida: questo arbitro deve essere fermato, non ci si può più permettere pretestuosità e presuntuosità e cattiveria regolamentare espressa, comunque, in barba alla scelta dei giocatori (addirittura degli spettatori) di non far vedere “il solito Usap-Campiglia”. Ne godranno spettacolo e regolarità. Personalmente, questa, è l’ultima volta che ne vedrò e commenterò una direzione di gara.

 

Un primo tempo scoppiettante, con occasioni fioccanti o predisposte a diventarlo in ogni azione che Usap e Campiglia propongono. Merito di una mentalità, soprattutto nel Campiglia, improntata all’offensiva, esentando i reparti difensivi a compiti di copertura ossessivi ed estenuanti, preferendo ed accettando il confronto decisamente sul piano tecnico, dell’ariosità del gioco, dei sincronismi nei movimenti tattici, nelle singole esibizioni.

 

Se da una parte è Diagne l’ago della bilancia offensiva su cui ruotano quasi tutte le azioni offensive del Campiglia, dall’altra l’Usap si affida alla potenza di Ademi, piuttosto che alla fantasia di Rapaj avvantaggiandosi, rispetto alla rivale, nella precisione sui lanci lunghi e sul pressing mirato.

 

La prima offesa è dell’Usap al 9’ con la punizione di Pogosean che il moldavo cerca di piazzare sul palo lontano (sbagliando non di poco) anzicé cercare il palo coperto dalla barriera.

 

Non tarda ad arrivare la risposta del Campiglia con l’invito di Cissé per Tafuro all’11’ con tiro sparagnino a tu per tu con Volpi, che ringrazia.

 

Al 13’ è la volta di Galiano ad avanzare ondeggiante fin sul limite dell’area ospite per un tiro che viene deviato in corner alla destra di Piliu.

 

Scambio corto dall’angolo per Fedi e pericoloso traversone al centro dove Cipriani sbroglia di testa un’intricata matassa.

Al 19’ la clamorosa occasione per l’Usap: sul traversone dalla sinistra Petrini cicca lo stop e regala un immenso assist ad Ademi davanti a Piliu che devia in angolo la sventola del centravanti locale con un reattivo intervento di piede.

 

Sulla battuta d’angolo vi è una corta respinta difensiva su cui si avventa Fedi per un gran tiro dritto per dritto che incoccia il corpo di Cipriani, il rimpallo ingenera una veloce ripartenza del Campiglia con Tafuro che arriva sul fondo e serve il rimorchio per Schiano a centro area tutto solo, ma il compagno copia il suo tiro di poc’anzi facendo fare bella figura a Volpi.

 

Cresce esponenzialmente il ritmo del Campiglia. Al 21’ Schiano inventa uno splendido assist per Diagne in mezzo all’area, ma il tocco a botta sicura del “diez” ospite è troppo angolato e si perde oltre il palo opposto.

 

Al 23’ Diagne tenta di rifarsi dell’occasione sprecata folleggiando sulla destra, non tira perché vede il movimento a liberarsi di Tafuro e lo serve, ma l’attaccante campigliese spreca altissimo.

 

Al 26’ l’azione più clamorosa per il Campiglia per passare in vantaggio, ancora sulle ali dello sfuggente Diagne. Il servizio, stavolta, è per Schiano, a pochi passi dalla porta, ma il suo è un “non tiro” e incoccia il corpo di un difensore, entra dalla parte opposta Natale, ma viene contrastato di fronte alla porta spalancata e, infine, la palla ballonzolante viene cacciata via.

 

Proprio in mezzo al culmine dell’offensiva del Campiglia, contro la quale l’Usap è riuscita a difendersi con le unghie, la squadra locale passa in vantaggio! E’ il 29’ e Coppola, conquistata palla su Tafuro (forse con un fallo?), dalla sua metacampo, indovina un lancione preciso per la profondità di Ademi che fa fuori in progressione Cipriani, il quale lo aggancia poco entro l’area in concomitanza con l’uscita alla disperata di Piliu. E’ rigore, che l’arbitro fischia, ma trasforma l’espulsione di Cipriani in un’ammonizione a Piliu.

 

Rapaj si incarica di realizzare il penalty per il vantaggio dell’Usap.

 

Chiaramente il Campiglia non ci sta. Perde poco tempo a piangersi addosso e si riversa nella metacampo locale in forze costringendo Salvo Castaldo e compagnia agli straordinari. Vicino allo scadere del tempo uno scambio Natale-Diagne fa recapitare palla a Schiano, tutto spostato sulla sinistra, che preferisce un tiro in diagonale (alto) al servizio sulla parte opposta dell’area dove aveva due compagni ben piazzati.

 

Poi nasce la ripresa che, dopo un timido approccio offensivo dell’Usap nei primi cinque minuti, assume una marca del tutto campigliese favorita anche dall’ossessiva oppressione arbitrale.

 

Il clou arriva al 55’ allorché il Campiglia propone una tambureggiante offensiva sul limite diensivo sinistro dell’Usap; la palla schizza in area verso Diagne che si allunga per raggiungerla, ma Volpi è prontissimo ad uscire e a sventare il pericolo (prendendosi anche una tacchettata sulle braccia). Incredibilmente l’arbitro fischia punizione dal limite per il Campiglia per un fallo inesistente, ma anche se fosse da cosa si deduce che il “vantaggio per il Campiglia non si concretizza?” L’attaccante ospite ha cercato di finire l’azione per offendere, non si è fermato e ha sbagliato, e allora? Il vantaggio era che doveva, comunque, fare gol? Non mi pare che sia questa la regola del vantaggio: se ne usufruisci e lo sbagli, l’azione è finita.

 

Fatto sta che Schiano, da vecchia volpe qual’è, capitalizza al massimo il regalo segnando il pareggio sopra la barriera, sulla sinistra di Volpi.

 

Con l’1-1 cadono tutte le certezze per l’Usap sul giudizio di equanimità, se ne rende conto il Campiglia che pressa i locali fin dentro la propria area fino a che approfittano della desolante indecisione del 61’ allorchè un inopinato passaggio indietro mette in moto Schiano verso Volpi ed il 2-1 per il Campiglia. Sarebbe in fuorigioco, ma la palla gliela passa un avversario.

 

L’Usap cerca di mettere assieme quel poco di volontà che le rimane per contrastare un Campiglia dilagante che, sulle ali dei neo entrati Badije e Dia, colleziona duetti su duetti che non si concretizzano in occasioni da goal, talvolta, quasi per caso.

 

E’ enorme, tuttavia, quella che capita tra i piedi di Dia al 72’ che ha la possibilità di depositare nella porta sguarnita la palla del terzo goal, seppur da posizione defilata, ma calcia male e colpisce la schiena di Volpi oramai “longo” per terra.

 

L’Usap si porta avanti con la forza della disperazione, in una ripresa nella quale ha visitato l’area del Campiglia soltanto durante le ferie, ma l’inserimento di Fedi dalla sinistra, su una palla schizzata casualmente da quelle parti, è contrastata con efficace dalla scivolata di Spinelli.

 

Il terzo goal arriva, comunque, all’imbocco dei minuti di recupero, per merito di Giacomazzo che raccoglia palla ai trenatcinque metri dalla porta e lascia partire un gran tiro che accarezza il palo alla sinistra di Volpi e si adagia in rete, suggellando con spettacolarità la vittoria del Campiglia.

 

Spettacolo al quale non può e non vuole mancare neanche il direttore di gara che suggella la sua personalissima anti-prestazione con le espulsioni di V. Castaldo (entrato nel finale per alzare il grado fisico dell’attacco locale)ravvisando le stimmate violente in un movimento ampiamente normale nell’area ospite ed il portiere di riserva del Campiglia perché esultava per la vittoria della propria squadra sul campo dell’Usap!!!

 

 

 

 

I migliori:

USAP - ADEMI 5; VOLPI 3; S. CASTALDO 1.

CAMPIGLIA: DIAGNE 5; SCHIANO 3; PILIU 1.

 


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