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Campionato Eccellenza UISP 2019/2020– 19ª giornata

 

 

 

 

 

SPORTING UOPINI A.S.D. - USAP ASD ELEMAC 1-1 (0-0)

 

Campionato Eccellenza UISP 2019/2020– 19ª giornata

 

Uopini, 31/1/2020.

 

SPORTING UOPINI A.S.D. - USAP ASD ELEMAC 1-1 (0-0)

 

UOPINI: Innocenti,Benocci (46’ Mastrandrea), Panti (73’ Bleta); Ganghini, Bakaj, Capresi (73’ Ferrara); Carrea, Pavesi, Ricci, Fontana, Fosi.

A disposizione: Squillace, Franchi, Gitteh, Governali, Cresti.

All. Cresti.

 

USAP asd: Romano, El Azhari (68’ Doku), Rocchi S.; Giannini (71’ Fedi), Caropreso, Pucci; Saine, Vezzosi, Boldrini (41’ Metaj), Suffia (50’ Puccio, Spedale (74’ Rapaj).

A disposizione: Lecami, Coppola, Angiolini.

All. Bisignano.

 

Arbitro: Sig. Meconcelli.

 

Reti: 60’ Pavesi, 65’ Puccio.

 

Note - Spettatori 12. Ammoniti: Capresi, Benocci, Bakaj, Pavesi e Panti nell’Uopini; Suffia e Vezzosi nell’Usap.

 

 

L’Usap Asd Elemac esce dalla trasferta notturna di Uopini con un animo contrastante e contrastato.

 

Da una parte vi è il rammarico di non aver saputo capitalizzare al meglio l’evidente supremazia tecnica e territoriale sciorinata per lunga parte del primo tempo e, soprattutto, cavalcare l’onda favorevole seguita al goal del pareggio fallendo un’occasione più unica che rara per ribaltare il risultato nel giro di soltanto un paio di minuti. Dall’altra la consapevolezza che, all’atto della propria cronica sterilità in sede realizzativa (anche soltanto nel centrare lo specchio della porta) ha fatto riscontro il bucato rasciugato in occasione delle due conclusioni pericolosamente in porta dello Uopini, a cavallo dei tempi (fine primo ed inizio secondo), laddove Romano, nell’intervenire, ha letteralmente superato sé stesso, dovendo, alfine, ringraziare di non essere capitolata prima, nei suoi momenti migliori, per subire un contraccolpo che, forse, sarebbe stato più pesante di quanto non lo sia stato al momento del vantaggio dei locali che, in quel periodo sinergico, lo avevano meritato e al termine, perlopiù, di un’azione da manuale del calcio.

 

Analizziamo i due goal. O meglio, il momento lisergico che ha favorito (e condizionato) la loro realizzazione.

 

Il vantaggio dello Uopini, arrivato a metà del secondo tempo circa, è apparso subito il meritato premio ad una ripresa affrontata con piglio letteralmente diverso da quello strascicato per, quasi, l’intero primo tempo. Dall’inizio del secondo, invece, lo Uopini ha preso immediatamente in mano le operazioni di gioco con un pressing, nemmeno tanto asfissiante, ma mirato che ingarbugliava le ariose geometrie dell’Usap, ancor più all’atto della rinuncia, per infortunio, del suo faro Suffia.

 

L’Uopini si fa vedere sempre più pericolosamente nei pressi dell’area dell’Usap; il pacchetto difensivo centrale ospite è costretto a frequenti interventi alla disperata ed a rinvii a casaccio, dalla parte di El Azhari (che aveva disputato un bellissimo primo tempo) i locali sfondano con continuità destabilizzando da quel lato l’equilibrio difensivo ospite.

E, infatti, è proprio da quella parte, la sinistra per l’attacco, la destra per la difesa, che ha origine l’azione che porta al vantaggio locale con la palla che viene ceduta con accortezza al compagno parso più libero fino a giungere a Pavesi al limite dell’area opposta che approfitta subito dello spazio concessogli dal proprio marcatore Rocchi per girarsi repentinamente e far partire un diagonale chirurgico che supera il difensore e prende in controtempo l’accenno d’uscita di Romano, insaccandosi inesorabilmente.

 

Il goal del pareggio arriva appena cinque minuti appresso, ma è frutto di una vera e propria estemporaneità ospite, un fulmine a ciel sereno che colpisce i padroni di casa quando e laddove non te lo aspetti.

 

In pieno controllo della partita, a seguito del vantaggio, i difensori locali sembrano prendere sottogamba l’isolamento a cui è costretto Puccio (entrato poco prima) dallo schieramneto a trazione posteriore assunto dall’Usap con l’uscita di Suffia. E, pertanto, il goal del pareggio lo si deve tutto alla caparbietà dell’attaccante dell’Usap che si accorge della letale titubanza di Capresi nel controllare per il disimpegno in piena area. E’ repentino nell’accorciare il pressing immettendo al difensore locale quell’apprensione e fretta che lo costringe al determinente errore di rinviare con l’uomo addosso beccandosi un bel rimpallo che fa finire la palla sotto la traversa di Innocenti, impossibilitato ad intervenire (per chi ha giocato al “biliardino” questo goal può essere paragonato al “flash” che realizzi con il tridente d’attacco sul tentativo di rinvio della coppia dei difensori).

 

Fatto sta che, d’improvviso, la sinergia che pareva decisamente favorevole all’Uopini, cambia sfacciatamente sponda accarezzando i desideri degli ospiti. Nei minuti successivi l’Usap tenta di approfittare dell’evidente sbando della difesa locale prima con una imbucata di Puccio in velocità sulla destra con pallone rimesso in area dove il difensore Pucci subisce un contatto non del tutto chiaro che gli impedisce di impattare la sfera all’altezza del palo opposto. Quindi l’azione più pericolosa dell’Usap con la penetrazione in slalom di Spedale in piena area che costringe Innocenti ad un’uscita tanto disperata, quanto proficua, ribattendogli la conclusione ravvicinata. La palla, tuttavia, si smorza, nel rimpallo, in mezzo all’area locale proprio dove sta arrivando in piena corsa Metaj che tira immediatamente verso la porta sguarnita, ma non in maniera così potente e piena finendo per colpire l’unico difensore che lo separava dalla riga di porta e consentire ad Innocenti di recuperare posizione e pallone.

 

L’Usap aveva fornito una prestazione da lucciconi agli occhi per buona parte del primo tempo soggiogando il dispositivo dell’Uopini con pressing, ripartenze in triangolazioni ed aperture a campo aperto per l’uomo che si inserisce, tutto in velocità e anche con una certa precisione, fino a costringerlo a prendersi le sue dovute cautele nel compattare i ranghi difensivi ed aspettare momenti migliori.

 

Tuttavia in tutto il periodo di supremazia l’Usap non è mai riuscita a centrare lo specchio della porta con i vari tentativi proposti come, ad esempio, la penetrazione di Boldrini dalla destra con quell’attimo di esitazione dinanzi al portiere che ha consentito al difensore di recuperare prima che l’attaccante ospite optasse per il tiro ravvicinato, oppure per il passaggio a Spedale giunto a rimorchio. O come l’azione personale dello stesso Spedale che trova un varco centrale per arrivare oltre il limte dell’area, ma il suo tiro, a visuale spalancata, è inguardabile.

 

All’acme di questo periodo favorevole l’Usap subisce un uno-due, a cavallo del 35* minuto, che, per poco, non la porta in svantaggio alla fine del tempo. Il centrale Pucci fa una gigioneggiata nell’intento di accompagnare il pallone sul fallo di fondo, ma si fa fregare dalla sveltezza di Carrea che entra subito in area dalla sinistra e ci vuole tutto l’intuito di Romano, nell’immagine lo sviluppo negativo dell’azione, per un’uscita che impedisce all’attaccante locale sia il tiro che il passaggio al rimorchio di un compagno. Sulla battuta dell’angolo causato si eleva la testa di Ricci (tocca poche palle, ma ha la capacità di renderle letali) che va a cercare l’angolo alla sinistra di Romano che inventa un intervento prodigioso per rinviare la capitoalzione della porta dell’Usap.

 

Il contraccolpo della pericolosità delle (poche) azioni dell’Uopini, in contrapposizione alla inefficacia delle (tante) proposte dall’Usap nell’arco del tempo, si fa sentire fino al termine della frazione e, vieppiù, con l’approccio alla ripresa.

 

Nel secondo tempo sembra di assistere ad un deciso capovolgimento sinergico. Lo Uopini impacciato, fino ad intimidirsi, del primo tempo lascia spazio ad una squadra che aggredisce con discernimento e proposizione, impedendo lo sviluppo fluido che aveva caratterizzato, fin lì. l’avversaria, per costringerla a manovre sempre più individuali e facilmente impedibili.

 

Al 52’ della ripresa lo Uopini potrebbe già prendere possesso della partita allorché Carrea, vincendo un rimpallo, entra in area dalla sinistra, punta la porta, ma scarica immediatamente al compagno che arriva longitudinalmente: pronto il tiro in porta ravvicinato e altrettanto pronta è la risposta di Romano che confeziona il terzo “miracolo” serale.

 

L’Usap, nel frangente, si appoggia unicamente alla profondità di Puccio che riesce quasi sempre a seminare gli avversari per provare il tiro in diagonale, spesso da posizione un po troppo defilata, oppure cercare il passaggio al rimorchio del compagno (ed in una occasione Spedale, che aveva fatto partire l’azione, non vi arriva per un soffio), ma resta troppo distaccato dal resto della squadra che ha difficoltà ad accompagnarlo una volta uscito Suffia che aveva proprio quel compito di far da cuscinetto fra i due reparti.

 

Il finale di partita, succedaneo al botta e risposta che ha confezionato il risultato, diviene più una lotta primordiale per la conquista, palmo a palmo, di un pozzo, un orto o il giardino dei Getsemani.

 

Lo stesso direttore di gara, fin lì, abbastanza attento fino a sfiorare la pignoleria disciplinare, allenta un po’ le briglie per intevenire soltanto a bailamme terminato, se ne ravvisa un danno per l’una o l’altra squadra.

 

Lo Uopini tenta un’aggressione più organizzata, portata a folate di quattro o cinque uomini per volta, che hanno vita facile nell’inserimento da dietro per l’allentata briglia del centrocampo ospite, ma mancano nella lucidità necessaria per non infrangersi nello sbarramento finale eretto dai vari Caropreso, Pucci e Rocchi.

 

L’Usap si limita a contenere, spesso in affanno, ma senza mai rinunciare alla vitalità di Puccio, il suo uomo migliore, che anche nelle condizione meno favorevoli (uno contro tre) riesce ad originare almeno una parvenza di pericolo per la difesa locale.

 

Il fischio finale al termine di un chilometrico recupero (sul recupero), consegna ai posteri una gara tutto sommato gradevole, ben giocata per lunghi tratti, con numerosi spunti di cronaca che ne hanno caratterizzato, e condizionato, tutto il suo sviluppo.

 

Mariano Rocchetta

 

I migliori:

 

Uopini – Pavesi punti 6, Carrea punti 4, Ganghini punti 3, Mastrandrea punti 2, Fosi punti 1.

Usap – Puccio punti 6, Romano punti 4, Saine punti 3, Suffia punti 2, Pucci punti 1.


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