PARLIAMONE CON.....Giacomo Dei Rubrica quindicinale di Mariano Rocchetta
"Mariano Rocchetta Vs Odeino"
Giacomo Dei
Ed eccoci arrivati alla sosta natalizia, al termine di un girone d’andata che vede il Vico meritatamente in testa con distacco in virtù della sua partenza ciclonica (stabilito il record di vittorie consecutive – 10) lasciando un affollato, omogeneo, gruppetto di pretendenti a giocarsi le posizioni d’accesso ai play-off. E, viste le premesse, chi meglio di Giacomo Dei, in arte “Odeino”, ad accompagnarci fino alla ripresa del campionato il prossimo 14 gennaio in questa intervista / conoscenza / chiacchierata che assumerà il ruolo di una vera e propria Strenna di Natale.
D – Allora, Buonasera Giacomo, ti ringrazio per la tua cortese disponibilità e apriamo con una sintesi della tua storia sportiva, dagli inizi a Vico:
R. – Sono di Poggibonsi e inizio con la scuola calcio della UPP. Avevo 8 anni quando ho tirato i primi calci al pallone. La mi’ mamma prima m’ha fatto fare judo, poi basket, poi tennis, senza considerare il nuoto fino a che ha capito che dovevo giocare a calcio. All’Upp ci sono stato fino agli “Allievi Regionali” (15 anni), una breve parentesi agli “Juniores Nazionali” mandato dall’UPP al Poggibonsi per poi finire le giovanili nel San Gimignano, facendo qualche presenza in prima squadra in Serie “D”, rientrando nelle quote (17 anni). Alla fine dell’anno successivo mi rompo il ginocchio. Mi fermo per cinque mesi, per poi ripartire sempre al San Gimignano con Mister Signorini (che è un grande!!) dividendomi fra “Juniores” e prima squadra. Quell’anno il Sangi retrocede in “Eccellenza” e io vi rimango con allenatore Semplici giocando tutto il girone d’andata fino a che la Società decise di allargare la rosa con giocatori di “Categoria” per vincere il campionato.
D. – Dopo Sangimignano..
R. Nel 2005/2006 I’ Sighe mi chiama a Monteriggioni insieme agli amici Mattia Giotti e Simone Bartoli, in Eccellenza. Si gioca da titolari nelle prime dieci partite, poi mandano via l’allenatore (5 punti conquistati su 30, e ti credo….) e noi insieme a lui! Allora andai a Gracciano in seconda categoria per vincere il campionato e prendere un po’ di soldini visto che in Eccellenza quello che mi davano lo spendevo in una serata sola (giovedì) allo “Yab”.
D. – E dopo la vittoria con il Gracciano….?
R. – Mi trasferisco al Gaiole dove giocava il “grande” Romanelli più altri 3 o 4 del calcio storico fiorentino…… Quello è stato uno degli anni più belli della mia vita calcistica, si doveva vincere il campionato, ma si vince l’Anti-coppa di disciplina.
D – Come, spiegati?
R – Con quella squadra si poteva vincere il campionato a mani basse, ma alcune (diverse) partite inevitabilmente finivano in rissa e tutto quanto andava a discapito del risultato finale (naturalmente coppa disciplina a 1000…..).
D. – Esperienza finita qui?
R. – Sì, a parte che avanzo un paio di stipendi (€. 1.200 circa). Quindi decido: “Basta giocare pe’ soldi!”, anche perché mi sono appena laureato e avevo già trovato lavoro. E, quindi, rifiutando tre o quattro proposte sono tornato all’UPP dal Grande Presidente Verdiani, con gli amici con cui avevo giocato da ragazzo, e che lo sono tutt’ora.
D – Tre anni di UPP, se non ricordo male, e poi, qual è la spinta che ti ha fatto smettere e scegliere Vico?
R – Al termine di quel triennio si era diventati troppo amici.. e fino a qui va bene. La squadra, piano, piano, si divise e perse in potenzialità. Si cominciò a perdere le partite, a giocare unicamente per la salvezza, mi giravano le scatole e ad ogni sconfitta non la prendevo proprio bene. Decisi di smettere e quando ancora non avevo in mente di quale strada intraprendere entrò, drasticamente, come un treno, nella mia vita Roberto Iasparrone che mi fece conoscere una cittadina di nome Vico. Fra le varie opzioni propostemi mi è parsa quella più allettante e, visto il prosieguo, lo ringrazio pubblicamente!
D – Allora è inutile domandarti se a Vico ti sei trovato bene….
R – Quando so’ arrivato a Vico pensavo di smette’ dopo un mese (mi ricorderò sempre lo spogliatoio pantanoso che trovai). Poi vengo conquistato e a mia volta conquisto il gruppo dei compagni, comprendendo che anche loro giocavano fondamentalmente per divertirsi.
D – Nella tua breve frequentazione (ci sei da due anni) il Vico si trasforma da una buona squadra a big del campionato, come racconti questa evoluzione?
R – Semplice. Acquisti mirati, giocatori di categoria superiore che si amalgamano bene con i compagni che vi trovano, tutti ragazzi “sopra le righe” con un grande timoniere, di polso, che era Milio Bruni.
D – Da una gestione esterna (Bruni-Tozzi) ad una interna (Funaioli – Pucci), qual è il segreto del successo (se lo vuoi svelare)?
R – Con Funaioli si fa ‘che ci pare, e lui fa ‘che gli pare dato che è uno dei dirigenti fondatori. Due modi opposti di tenere uno spogliatoio. Il segreto vero e proprio è che quest’anno abbiamo la stessa convinzione del girone di ritorno dello scorso anno.
D – Quindi una felice commistione fra il meglio della gestione Bruni con l’ottimale della gestione attuale?
R – Proprio così.
D – Perché, sui siti e su tutte le discussioni aperte, vi dichiarate solo “campioni della Valdelsa?, pur avendo vinto un campionato da 14 squadre dove vi sono anche altre realtà della Provincia?
R – Noi siamo campioni in tutte le 13 realtà che erano sotto di noi in classifica. Fo’ un esempio: a Torre Fiorentina siamo campioni, a San Rocco uguale, anche per Strove se per questo, mentre a Volterra i campioni dell’amatori sono i campigliesi. Come abbiamo sempre ribadito, basterebbe eliminare i play-off per risolvere questa situazione.
D – E’ nata prima la leggenda dei Vikinghi o quella di Odeino?
R – A Vico c’erano già i Vikinghi ….la leggenda dell’imperatore Odeino è nata perché quando giocammo contro l’Usap, tutti chiamavano i’ Fornai “Principe” e allora il Presidente Matteo Parentini mi ha incoronato 1° Imperatore di Vico, nell’acclamazione di tutti (vedi You Tube – Search “Odeino”).
D – Visto che della mitologia norvegese, a cui si appellano i Vikinghi il Dio Wotan, cioè “Od(e)ino”, è già stato assegnato, a chi accomuneresti queste altre alte cariche?
Thor il Dio del Tuono – |
Niccolò Lorini |
Loki il malvagio fratellastro di Thor – – | Emilano Parri |
Balder il coraggioso – |
Damiano Baldini |
Fandral lo sgargiante – |
Matteagi |
Hogun il fosco – |
Pippo Pruneti |
Volstagg il voluminoso – | Bianchino |
Heimdall il lungimirante – |
Giottino |
L’Esecutore – |
Claudio Rossi |
Lady Sif la dea Guerriera – |
la Donna di Smina |
Il Distruttore – |
Orlando |
Fafnir il dragone – | Richard |
Surtur il demone del fuoco |
Pippo Vagaggini |
Ymir il gigante dei ghiacci - |
Sarre |
Yggdrasil l’albero della vita - |
Roberto Iasparrone |
D – Cosa rispondi a chi insinua il dubbio “ci sei o ci fai”?
R – Che ci so’ e ci fo’, a differenza di chi c’è e basta o ci fa’ e basta.
D – Cosa rispondi a chi insinua il dubbio che non sei acculturato e non hai titoli di studio ?
R – Che ha ragione, ma è invidioso.
D – Parafrasando la domanda posta da Walter Peck al Dr. Venkman (Esattamente dottore in cosa)?
R – Laureato in tecniche audiometriche e poi, seconda laurea in tecniche audioprotesiche (sono un pluri).
D – Passiamo al lavoro. Cosa rispondi a chi insinua che non hai mai lavorato in vita tua?
R – Veramente è 8 giorni che lavoro, sono entrato alla Usl 7 – Reparto Medicina del Lavoro e oggi, 19 dicembre, che era sciopero del pubblico impiego, io ho lavorato normalmente.D – Ti piace scrivere. Com’è nata questa passione?
D – Ti piace scrivere. Com’è nata questa passione?
R – E’ nata per prova, poiché l’Omino di Burro (Funaioli) un’aveva più tempo e allora io che ancora non lavoravo ho preso questo impegno e mi piace veramente tanto, anche se, e te lo sai, un po’ di sacrificio ci vuole
D – Leggendo alcuni tuoi pezzi mi sono fatto l’idea che tu sia veramente, anche se con modus operandi letteralmente diverso, il mio naturale erede. Puoi spiegare, in breve, il tuo stile?
R – E’ chiaro che quando scrivi ti esponi, sempre più di chi spesso parla dietro e non ha il coraggio di firmarsi per quanto dice (come tutti hanno avuto modo di osservare, ogni mio intervento sul muro dell’Usap è facilmente riconoscibile sotto la firma di Odeino). Comunque, tornando a noi, scrivo naturalmente quello che penso e mi passa dalla testa.
D – E a quelli che ti rinfacciano gli errori, che cosa rispondi?
R – Considera che gli articoli li scrivo in cinque minuti, generalmente con il mio iphone, non li rileggo nemmeno… La colpa degli errori è di chi me li legge e corregge e anche in chi li vuole cercare.
D – Di cosa vorresti veramente scrivere se tu avessi tempo, voglia, volontà?
R – Mi garberebbe scrivere un libro sulla mia esperienza a Vico, come la vedo io……
D – In breve raccontaci come si sviluppa il sito del Vico, e/o come lo influenzi?
R – Il sito del Vico è tutto merito di Massimiliano Nesi detto “Zipino”. Senza di lui non esisterebbe nulla. Io scrivo, lui impagina e mette le foto ed i video (grande ZIPI!).D – La tua giornata tipo?
D – La tua giornata tipo?
R – Sveglia alle 7, timbro in ospedale alle 7.33, timbro alle 13.33, poi, o rientro in ospedale (ore 15/16), o esercito lavoretti di libera professione, per un totale di 52 ore lavorative settimanali. Allenamenti quando ci sono, tre cene fuori a settimana, il resto amore.
D – A letto?
R – Non dovrei essere io a dirlo ma dicono che un so’ male!
D – Veramente intendevo a dormire….
R – ah…. Circa 6/8 ore di sonno. E’ dura……
D – I tuoi hobbies?
R – Da quando lavoro fine degli hobbies.
D – Ma prima mi hai detto che sono solo 8 giorni che lavori……
R - E’ vero. Però, ora fino al 6 aprile 2012 la mia vita sarà questa, poi spero che ritorneranno anche gli hobbies, tra cui mare, pesca, shopping, tatuaggi, ecc.
D – Hai sogni nel cassetto?
R – Stare per conto mio, sopra ogni cosa, magari con un figliolo.
D – Senza compagna?
R – No, no. Con compagna.
D - Con quale di questi aggettivi ti riconosci?
Generoso sicuramente
Invidioso mai
Tranquillo sì
Frenetico dipende
Supponente no
Simpatico sì
Enigmatico no
Gioioso sì
Timido tantissimo, e non sto scherzando!
Carismatico sì
Sobrio sì
Volitivo sì
Multifunzionale fo’ solo quello che mi piace
Socievole sì
Inquadrato boh!
Curioso tanto
Adorabile pure
Scorbutico mai
Vendicativo sì
Delirante no
Recalcitrante no
Bravo sì
Buono sì
D - Con quali altri aggettivi non menzionati, ti sottoscrivi?
R – Chi mi conosce lo sa. Per quanto possa sembrare strano sono una persona umilissima.
D – Altro giochino: dopo Vico con quale altra maglia ti vedresti o vorresti vedere?
R – Il mio desiderio è quello di creare e vestire, un giorno, la maglia numero 10 della Rappresentativa Senese degli Amatori.
D – E restando con i piedi per terra?
R – Se non ci fosse Vico tornerei sicuramente all’UPP.
D – Visto che hai abilmente dribblato la questione, che c’è di serio sulla sparata per Sacchino?
R – Dipende da tante cose. Le basi ci sarebbero …… però, vediamo……
D - Se tu fossi allenatore, dove e come giocherebbe Giacomo Dei?
R – Mediano davanti alla difesa al posto di Bianchino.
D – Contro quale squadra giochi meglio?
R – Solo e quando riesco a concentrami ….. Usap, Campiglia, Staggia, Gracciano, Sacchini (perché vi conosco parecchia gente).
D – Qual è quella che temi?
R – Ad esempio quando ho giocato contro il Monteriggioni, dove non conosco nessuno, ero abbastanza preoccupato.
D – Con quale giocatore vorresti giocare assieme di quelli che hai incontrato?
R – Mariani dello Staggia.
D – Con chi mai contro?
R – La coppia Rossi-Baldini……
D – Quando fai goal esulti?....
R – Alla Francesco Totti.
D – Quanto ti pesano le critiche per i goal sbagliati?
R – Mi ci diverto quando li sbaglio, anche se poi Emiliano mi rompe le scatole almeno per due giorni.
D – Come mai non riesci a sindacare il tuo valore intrinseco nelle prestazioni a fronte di critiche, secondo me, parecchio infondate rispetto alla loro vera portata? Non trovi di essere, a volte, troppo accondiscendente verso chi ti critica (o osteggia) anziché difendere il tuo operato?
R – Non ho mai risposto alle critiche. Chi mi conosce sa come reagisco dopo l’insuccesso, ovvero cercando di migliorarmi subito. E’ chiaro che mi aspetto tanto da me stesso e dal campionato che voglio fare, anche perché sono uno che si pone sempre un obiettivo più alto appena raggiungo quello prefissato. Non per presunzione, ma per voglia di fare bene. A volte riesce, a volte no!
D – Perché il Vico vincerà il torneo?
R – Perché s’ha tanta voglia di vincere!
D – Siamo a Natale e da Giacomo Dei…
R- Innanzitutto ti ringrazio per queste due ore passate insieme, in cui è stato bello condividere un po’ di calcio con uno come te che ha sempre parlato di calcio. Faccio gli auguri a tutto il popolo amatoriale e mi piacerebbe di ritrovarmi a fine anno per parlare, questa volta, di questo campionato vinto. Quindi ricordatelo!
E siamo arrivati ai saluti finali per augurare a tutti quanto un Buon Natale ed inizio di anno nuovo, da portarci dentro i nostri cuori fino alla prossima riapertura del 14 gennaio.
Mariano Rocchetta.