COPPA DI LEGA: Asd CAPEZZANA - USAP Asd 0 - 0
Nell'andata di Coppa di Lega un risultato che rimanda tutto al ritorno di fine gennaio
La formazione iniziale
Coppa di Lega Toscana 2009/2010 – Ottavi di finale
CAPEZZANA PRATO – USAP ASD ELEMAC 0-0
Prato, 9/12/2009
CAPEZZANA: Macchia, Baldi, Marchillo (64’ Niarni); Guarino, Lastraioli, Mantelli Mrc.(29’ Alessi); Vezeteu, Miniati (31’ Gorini), Benassai (79’ Straccia), Borelli, Diouf (71’ Ferraro).
A disposizione: De Matteo, Mantelli Mrz.
All. Ciletti / Guglielmini / Tasselli.
USAP ASD ELEMAC: Pollina, Nidiaci (74’ Messina), Casini; Lisi, Ciufegni, Bencini; Arrichiello (48’ Berti), Casamonti, Tota (74’ Polidori), Pianigiani (48’ Diallo), Chiti (60’ Panti).
A disposizione: Secci, Krushev.
All. Francini.
Terna arbitrale del Cuoio: Sig. Lastrucci, collaboratori Sigg.ri Aringhieri e Chiti.
Note: Ammoniti: Guarino, Miniati, Marchillo, Vezeteu, Baldi, Gorini e Berti..
Esordio senza reti dell’Usap Asd Elemac nel 1° turno (Ottavi di finale) della Coppa di Lega Toscana, la coppa di consolazione cui vengono relegate tutte le squadre uscite dal 1° turno della più importante e principale Coppa Toscana. Un risultato che assume un valore ben più che intrinseco perché ottenuto fuori casa, nell’infuocato campo de “Il Pino” di Prato, terreno casalingo del Capezzana, formazione tosta, quadrata e robusta che, attualmente, capeggia la classifica del proprio campionato provinciale. Come ogni partita di coppa Mister Francini dà fondo a tutte le sue risorse, in assenza di alcuni elementi importanti dell’ossatura della squadra, riproponendo fin dall’inizio Lisi in cabina di regia, Casamonti trottolato da un versante all’altro del campo, Tota unica punta con Pianigiani a supportarlo e ad approfittare degli spazi che la punta albanese apre nel cuore della difesa avversaria. Agli ordini di una terna arbitrale molto compassata, rigida e pignola nelle sue interpretazioni, quanto distratta ed inesatta nell’applicarle, l’Usap esplode subito la sua inespressa esplosività andando ad insidiare pericolosamente, fin dal fischio di inizio, la sorpresa retroguardia locale, prima con il piccoletto Casamonti che va a contrastare un’uscita parsa improvvida di Macchia, poi con Chiti che approfitta del trambusto creato con un bel tiro da fuori area che costringe lo stesso portiere ad una corta respinta dove si fionda Tota, vince un paio di rimpalli con i difensori e, da pochi passi, indirizza verso la porta, ma colpendo le gambe dell’estremo difensore rialzatosi in fretta, facendosi sfuggire la più ghiotta ed immediata delle occasioni per incanalare il match in una linea preferenziale di vantaggio. Un minuto dopo è Pianigiani che cerca di sorprendere Macchia con un profondo fendente che costringe il portiere locale ad esibirsi in un bel tuffo alla sua destra per arginarne la pericolosità e, sul recupero di Tota, è bravo Borelli a chiudergli i varchi verso la porta per un altro tiro pericoloso. L’attacco iniziale dell’Usap, oltre che sorprendere, disunisce le fila locali che patiscono il pressing alto armonioso di Lisi, Casamonti e Arrichiello e consegnano sempre più palloni docilmente fra i piedi degli ospiti che non riescono, però, ad imbastire ulteriori azioni pericolose. Con un candelone al 19’ che, per poco, non sorprende l’uscita avventurosa di Pollina (palla che sfila ad un soffio dal palo alla sua sinistra) si innesca il contrattacco del Capezzana che prendono sempre più confidenza con l’impostazione della manovra circondando Lisi e Ciufegni, ma trovando una fiera opposizione nel terzetto difensivo che vede Nidiaci sulle tracce del senegalese Diouf, Casini occuparsi e cancellare Benassai e Bencini ergersi a monumentale diga frangiflutti. Il primo tempo si esaurisce in una serie continua di battibecchi tecnici a metà campo che non fruttano alcuna occasione da gol per nessuna delle due squadre, terminando in modo abbastanza squallido e senza soverchi patemi d’animo.
Cosa che, invece, si destabilizza nella ripresa, per merito, soprattutto, dei padroni di casa, che incrementano il pressing dei propri esterni, attacca a folate, anche se spesso molto disordinatamente. Tuttavia costruiscono alcune azioni dalle stimmate di pericolosità come, ad esempio, al 47’ (altro gocciolone a cui Pollina concede il beneficio del dubbio e che, anche stavolta, esce di poco). Rimpallandosi per buoni dieci minuti il pallone come in una partita di ping pong al 58’ è l’Usap che potrebbe avere l’occasione importante quando Tota viene imbeccato in contropiede da un bel taglio di Lisi, ma l’attaccante ospite si defila un po’ troppo e quando va a cercare l’assist per l’accorrente Chiti, straordinariamente tutto solo sul versante opposto, sbaglia anche la misura dell’assist, relegando il compagno ad inseguire palla soltanto per impedirgli di finire in fallo di fondo, facendo sfumare la ghiotta occasione. Visto che in difesa la situazione è molto allegra, nonostante la buona prestazione di Borelli, il Capezzana decide di catapultarsi in avanti e al 64’ sull’incursione profonda di Gorini, vanamente inseguito da Lisi, è Alessi che scaglia un forte tiro dal limite dell’area che va a stamparsi contro la traversa difesa da Pollina e, sulla ribattuta, Benassai infila in rete, ma in posizione di fuorigioco. E’ il segnale che l’Usap sta cominciando a soffrire il maggior dinamismo degli avversari e sta perdendo progressivamente quella coesione fra i reparti che ne aveva, fin lì, rinsaldato una prestazione preziosa in copertura, ma tenera in fase d’attacco. Nel giro degli ultimi dieci minuti il Capezzana si rende pericoloso in almeno tre occasioni e ci vuole tutta la freddezza (e la fortuna) di un grande Pollina per impedir loro di passare in vantaggio. Comincia la danza Diouf al culmine di un fulmineo contropiede che prende d’infilata tutto il settore sinistro della difesa dell’Usap con tiro dai sedici metri che Pollina blocca a terra. Prosegue Ferraro al 76’ con potente tiro sull’assist di Guarino che tira addosso a Pollina che, da par suo, gli aveva ristretto lo specchio della porta. Infine termina la serie un altro dei neo entrati, Niarni, che destina clamorosamente alta, all’altezza dell’area piccola, una palla pervenutagli da un cross dalla destra. Il triplice fischio, alfine, viene salutato con moto liberatorio da un’Usap che ha terminato in evidente affanno, tesaurizzando questo prezioso pareggio per un partita di ritorno che, anche se si svolgerà verso la fine del prossimo gennaio, sarà affrontata con effettivi più completi di quanto non sia stato in questa ultima trasferta dicembrina di coppa.
Mariano Rocchetta