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Campionato Eccellenza UISP 2019/2020 -1ª giornata

 

 

 

 

 

AMATORI BADESSE MONTERIGGIONI 2018 - USAP ASD ELEMAC 0-1 (0-0)

 

 

 

Campionato Eccellenza UISP 2019/2020 -1ª giornata

 

Uopini, 23/9/2019.

 

AMATORI BADESSE MONTERIGGIONI 2018 - USAP ASD ELEMAC 0-1 (0-0)

 

BADESSE MONTERIGGIONI: Bonucci, Biancucci, Petrini; Mazzolani, Licari, Di Salvatore (61’ Nemce); Catoni, Fantini (64’ Ferrieri), Avello, Caccamo (58’ Bellini), Fallaci.

A disposizione: Donati, Graziani, Bruni, Cangiolini, Augusto, Khouichi.

All. Pieri.

 

USAP asd: Volpi, Bertola, Rocchi F.; Mulas (61’ Mouslim), Caropreso, Vezzosi; Pruneti, Giannini (59’ Fedi), Boldrini (51Bartarelli), Saine (66’ Pogosean), Puccio (75’ Rapaj).

A disposizione: Romano, Pucci, Rocchi S., Dieye.

All. Pellegrino.

 

Arbitro: Sig. Landi di Siena

 

Rete: 80 + 6’ Mouslim.

 

Note – Serata adiacente, terreno erbosamente semantico, ma ingannatore nei rimbalzi, greppo motoso ed acquitrinoso (consigliati gli stivali da caccia), tribuna da omertà. Spettatori 21con tre che “telano” alla fine del primo tempo e, pertanto, si finisce in 18. Sopravvenenza ospite. Nipotina in visita breve. Avvistato Mister Funaioli ad osservare i prossimi avversari. Ammoniti: Mazzolani, Fallaci e Ferrieri del Badesse Monteriggioni; Vezzosi, Rocchi, Bertola e Giannini nell’Usap.

 

 

L’Usap Asd Ele.mac è chiamata all’esordio del suo quarantaquattresimo campionato consecutivo nella massima serie del campionato Uisp della Sezione di Siena e Val di Chiana in trasferta, sul campo del Badesse Monteriggioni (che per comodità abrrevieremo in BM), in quel di Uopini, privilegio che – inteso come accoppiamento con una neo-promossa – di solito, appartiene alle squadre meglio piazzate nel campionato precedente, oppure ad una società storica qual’è, appunto, l’Usap.

 

Ma togliamoci subito dalla testa che sia stato un esordio facile, poiché l’Usap ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione di un BM battagliero, aggressivo e cangiante nel suo espletamento manuale del fraseggio tecnico, sfruttando tutta l’ampiezza temporale della partita concessa dall’ottimo Sig. Landi, con una zampata felina e ferina di Adil Mouslim ad un amen dal triplice fischio.

 

La gara è stata, invero, bella, con continui e repentini capovolgimenti di fronte, in particolare, nella ripresa, ed ha inferto al suo percorso una corrente di lettura abbastanza semplice nella sua sinteticità. Primo tempo ed un dieci minuti del secondo appannaggio della volitilità del BM sulle ali di uno spessore agonistico e fisico, in questo momento, apparso superiore nell’immediato delle risposte; dal quarto d’ora della ripresa l’Usap sale in cattedra immettendo nella contesa tutto il peso della sua cifra tecnica, della forza mentale, della continuità temperamentale, della sua storia e, the last but not the least, della qualità dei cambi interposti.

 

Il BM rimane soggiogato da un primi cinque minuti in cui l’Usap si sciorina fino, a concedere a Puccio, su assist prolungato di Pruneti, l’occasione per ferire a morte l’avanzata posizione di Bonucci con una sorta di palombella che non esce di molto dai pali della porta. Poi cambia registro ed inizia una pedissequa aggressione del portatore di palla a tutto campo, cominciando fin dal portiere (che si alza a fisarmonica con il movimento a comprimere della sua linea difensiva) con ampio utlizzo dell’insolito tridente d’attacco che, non dando alcun punto di riferimento ai marcatori avversari e favorendo gli inserimenti laterali del proprio centrocampo mettono seriamente in difficoltà la retroguardia dell’Usap che anela un aiuto dai centrocampisit ch’essi non riescono a dare compiutamente, ovvero, per darlo, rinunciano ad una proposizione lasciata alla sola iniziativa personale di Ibra Saine che comincia a sospettare di star predicando nel deserto.

 

La stessa utilità geometrica del ragionier Giannini, stavolta, viene sacrificata alla preoccupazione che lo coglie laddove viene sistematicamente pressato in raddoppio fino a raggiungere le difficoltà di Rocchi che viene costretto a lasciare, in almeno quattro occasioni, un ampio spazio all’ingresso in area laterale a Caccamo che manca, tuttavia, di incisività e precisione nella confezione del passaggio smarcante.

 

Sull’altro fronte analoga difficoltà ce l’ha Bertola che si vede sfuggire Fallaci verso l’interno del campo sull’arrivo di Petrini e si ritrova a dover fronteggiare un doppio pericolo che lo costringe a commettere alcune imprudenze di cui Il BM non sa approfittare.

 

Quando, poi, Mulas e Pruneti perdono un paio di palle sulla tre quarti difensiva favorendo il capovolgimento dell’avversaria, l’Usap si prende anche la paura della giocata e, per un lungo periodo, preferisce scavalcare direttamente la proposizione centrale alla ricerca di una coppia d’attacco che, pur volenterosa, non può reggere l’urto agonistico della difesa locale e la fisicità degli interventi. In questa situazione fa un figurone Mazzolani che sopperisce all’ovvia limitata mobilità con l’arte del piazzamento e pare calamitare tutti i palloni lanciati dall’Usap nella metà campo di sua competenza e riproporli ai suoi compagni di mezzo per riavviare la controrisposta.

 

L’azione espletaata dal BM è semplice nella sua elementarità: ricerca della triangolazione ravvicinata, preferibilmente “avanti-indietro-avanti” per superare eventuali opposizioni ed allargamento sulle fasce laterali laddove si sovrappongono gli esterni nello spazio lasciato libero dalle ali.

 

In tutta questa energica proposizione di gioco cosa manca al BM? L’incisività verso la porta difesa da Volpi e, prima, l’abilità di liberarsi di un settore centrale difensivo che tiene bene, pur sotto le intemperie. A Vezzosi non ci vuole molto per capire quali sono le linee preferenziali dell’attacco locale e riesce a chiudere con facilità ed intuizione alla fonte il problema. Tutto sommato è un centrocampista imprestato (a tempo indeterminatio, mi sa) al fronte difensivo e le intercettazioni che abitualmente compie in mezzo al campo divengono preziose ed incoraggianti nel cuore della difesa. Caropreso, imprestato anche lui al settore da esterno qual’è, ci mette un po’ più tempo per studiare e capire le sinergie necessarie ad evitare i maggiori guai possibile, non avendo un preciso punto di riferimento da cui dipanarsi, ma entrambi, con l’aiuto oscuro, ma rassicurante di Mulas lì davanti, non consentono al BM di procurare quei danni che l’ingente mole di lavoro agonistica e di estremo pressing sembra presagire. Il BM può addurre a suo carico una sola grande occasione con un tiro da poco entro l’area che, tuttavia, con il corpo pressoché sbilanciato, l’attaccante destina un buon metro alto sulla traversa di Volpi. E quando la palla passa per interventi difensivi fuori tempo la volata di Fallaci è fermata dalla tempestiva uscita di piede di Volpi che, dall'alto della sua esperienza, intuisce il pericoloso sviluppo dell'azione.

 

E l’Usap, nel frattempo, cosa fa? Era già passata, come detto, dal fioretto alla sciabola, rispondendo lancio per lancio, rinvio per rinvio, al pressing compulsivo del BM , ma, in questo modo, non è mai riuscita a servire le punte in modo tale da metterle in moto pericolosamente. Un’occasione, in piena area, è capitata fra i piedi di Boldrini, ma il controllo a liberarsi è stato macchinoso ed il suo tiro, all’altezza dell’area piccola, lato sinistro, viene ribattuto da un difensore. Puccio si accende a bocconi e, nelle pause, non è attento ad evitare d’esser colto in fuorigioco. Il compagno di linea Boldrini non lesina in generosità e furore agonistico, ma non è ancora in una forma tale da consentirgli quella continuità agonistica che lo caratterizza ed entrambi, spesso, sbattono contro il “pezzo forte dei Pink Floyd” eretto da Mazzolani e compagni.

 

Non è una sorpresa, pertanto, registrare il rotondo nulla di fatto alla fine del tempo, poiché a tanta volontà nell’una piuttosto che nell’altra parte, non è corrisposta la necessaria impronta ad impedire che ciò avvenga.

 

L’avvio di ripresa, affrontato con le stesse armi pari d’inizio partita, lascerebbe presagire una presa di posizione maggiormente convinta da parte dell’Usap che si presenta subito perentoria e spavalda. Il BM, tuttavia, non ha ancora calato il vigore della propria prestazione e sembra dare continuità al trend imposto nel primo tempo.

 

L’Usap, tuttavia, sembra aver imparato dai propri errori, invita più rapidamente i propri avanti a presentarsi in area con palloni giocabili e quando Boldrini tenta il tiro a giro sul palo lungo ch’esce non più d’un metro, ecco, si può dire che le sinergie si stanno rovesciando.

 

Il BM non è che perda ritmo agonistico o va fuori scansione nel pressing imperativo che sostiene, soltanto che comincia ad appannarsi in lucidità, quella bella squadra che s’accorciava avvicinando la linea di centrocampo a quella difensiva (e viceversa) si sta sconnettendo in maniera prima impercettibile, ma poi sempre più evidente.

 

E’ in quegli spazi che l’Usap, senza strafare con eccellenti giocate, ma cercando il solo passaggio più preciso, inizia ad avvicinare, anche pericolosamente, l’area locale.

 

Nello spazio di un quarto d’ora Pellegrino fa entrare Bartarelli, Fedi, Mouslim e Pogosean che non solo non fanno rimpiangere i sostituti, ma che, anzi, aggiungono un valore ancora più marcato alla manovra degli ospiti.

 

Il primo attraversa l’area del BM latitudinalmente e longitudinalmente dando l’impressione d’una ubiquità che mette in soggezione, se non a soqquadro, il reparto difensivo locale. Il secondo porta la sua concretezza di fondo a cementare una controreazione del centrocampo ospite alla iniziale superiorità numerica avversaria talmente marcata che il primo a ringraziare è proprio Bertola il quale, sentendosi liberato dal giogo prettamente difensivo cui era stato finora costretto, comincia a piallare la fascia destra con una preponderanza persino prepotente. Il terzo restituisce al mittente la peculiarità dell’attacco locale di non dare punti di riferimento, zigzagando negli spazi dietro le punte ed a ridosso dell’area spuntando inatteso nei posti più improbabili dei quindici metri casalinghi. L’ultimo, fa capire perché è uomo da quasi duecento partite giocate nell’Usap portando ai trenta metri da Bonucci la particolarità di liberare la palla dall’osservazione dell’avversario per minacciare il tiro o il passaggio filtrante che a Mulas non era riuscito perché troppo schiacciato all’indietro.

 

L’esito conseguenziale è che, sul piano delle occasioni in particolar modo, l’Usap tracima letteralmente. E’ come se non sentisse più il peso della paura di restare soffocata dal pressing del BM che, attenzione, non è calato nella sua intensità, ma diviene meno preciso, meno incisivo, supportato con la metà dei giocatori d’una volta, come è facile verificare nei tre o quattro contropiede che riesce ad imbastire, lasciati gestire soltanto da Fallci, Bellini (entrato a metà ripresa) e da un centrocampista a turno che ha ancora gamba per farsi una sessantina di metri d’accompagnamento, per cui non diviene un’impresa insormontabile per il pacchetto difensivo ospite contrarre il pericolo ben prima che arrivi dalle parti di Volpi.

 

E quando nel finale entra anche Rapaj, un tutto sinistro è vero, ma non lasaciatelo giocare altrimenti sono guai, l’impresa di mantenere il risultato ancora in bilico passa tutta sulle spalle della difesa del BM e, in alcuni casi, sull’imprecisione degli avanti gialloblù.

 

Quando Bonucci leva letteralmente da dentro la porta un’estirata di Caropreso da un metro, forse due, siamo esattamnete in mezzo al recupero concesso dal Sig. Landi (che, obiettivamente, fra sostituzioni, infortuni e consulenze al var, ci stava tutto) e parrebbe significare il suggello al partitone espresso dalle squadre nell’evento notturno di Uopini.

 

Non si tiene conto, però, del peso specifico che ha la caparbia ed inesauribile volontà dell’Usap di giocarsela fino in fondo, giacché nella sua ultraquarantennale storia il piatto della bilancia delle partite decise a suo favore nei minuti finali è nettamente in vantaggio rispetto all’altro, e quando Fedi scompare dal centrocampo per riapparire in fondo all’out destro per centrare in area, l’intera difesa del BM è attratta dalla copertura di quel settore lasciando scoperto quello opposto dove Adil Mouslim è lì pronto a ricevere il tocco finale di Rapaj per centrare quella porta che Bonucci aveva, fino a quel momento, reso stregata.

 

Gioia ed amarezza si fondono in quell’ultimo fatale minuto quasi a sublimare la deità e l’umanità del calcio, paradiso ed inferno che si fondono assieme in un abbraccio sacrilego a ricordarci, laddove ce ne fosse ancora bisogno, perchè noi tutti appassioanti addetti ai lavori amiamo questi momenti, amiamo questo sport.

 

 

i meglio

 

BM - Bonucci                 punti      6             USAP - Vezzosi      punti     6

         Mazzolani                  "          4                          Mouslim        "         4

         Licari                          "           3                          Pruneti          "         3

        Petrini                         "           2                          Caropreso     "        2

       Fallaci                          "           1                           Fedi                "        1

 

 

Mariano Rocchetta


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