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Campionato Provinciale UISP 2018/2019 – 9ª Giornata

 

 

 

G. S. ANCAIANO A.S.D. - USAP ASD ELEMAC 0-2 (0-0)

 

 

                  

 

 

Campionato Provinciale UISP 2018/2019 – 9ª Giornata

 

Sovicille, 24/11/2018.

 

G. S. ANCAIANO A.S.D. - USAP ASD ELEMAC 0-2 (0-0)

 

ANCAIANO: Cinquegrana, Franca (54’ Mugnaini), Affatati (73’ El Quardy); Virgili, Nencini, DePau (65’ Silvestri); Vigni, Viti, Di Giorgi, Ferretta (65’ Coko), Lilla.

A disposizione: Pietroni, Bianciardi, Saburri, Polito, Martelli.

All. Panti

 

USAP ASD: Volpi, Castaldo S., Rocchi F.; Coppola (78’ V. Castaldo), Pucci, Pruneti; Pogosean, Giannini (62’ Masseti ), Boldrini (79’ Graziano), Ademi, Mouslim (70’ Galiano).

A disposizione: Romano, Caropreso, Sanguigni, Damiani e Patoku.

All. Bisignano.

 

Arbitro: Fanelli di Chianciano Terme

 

Reti: 76’ e 84’ Ademi.

 

NOTE: Serata piovosa, ma non fredda. Pioggia altalenante nel primo tempo, con maggiore continuità nel corso della ripresa. I giocatori finiscono bagnati come pulcini, ma non si tirano indietro nonostante l’allentamento, in alcuni punti, del campo che, in definitiva, ha retto molto bene. Spettatori 31, con alcuni che riparano dentro le macchine sotto la pinetina sovrastante la porta nord, in caso di pioggia. Ammoniti: Coppola e Ademi dell’Usap.

 

 

 

 

L’Usap Asd Elemac conferma il 2-0 dello scorso anno sul campo dell’Ancaiano, spostatosi a Sovicille, ma al termine di uno sforzo svrumano ed a corollario di una partita dai toni equilibratissimi, che ha visto la preponderanza e dell’una e dell’altra squadra in momenti ben definiti e delineati, senza mai dare l’impressione di propendere per una delle due sponde in un susseguirsi cadenzato e caleidoscopico di gioco, occasioni, pressing e contropressing con difese che riescono ad avere la meglio sugli attacchi, con quest’ultimi che danno l’impressione di poter stravolgere, a proprio favore, in qualsiasi momento l’esito della gara.

 

L’ago della bilancia si è spostato sul piatto gialloblù ospite in un finale dai toni concitati, laddove l’Ancaiano, per iniziativa sul campo, sotto un diluvio che pareva arridergli, e per scelte tecniche percorrenti il sottile filo dell’azzardo pareva aver messo all’angolo la rivale, sulle ali di un pressing mirato ed una occupazione delle zone del campo a chiudere gli sbocchi di uscita, fino a farle commettere alcuni errori che non sono diventati fatali, talvolta, per puro caso. Invece, l’Usap, ha agito come il pugile che aspetta lo spiraglio preciso per sferrare il colpo da k.o. che è arrivato a pochi minuti dalla fine su una grossa ingenuità del centrale difensivo, fin lì pressoché impeccabile, che si lascia “bresciare” via la palla da Ademi spalancandogli lo spazio verso la porta e, da lì, una volta saltato anche il portiere, verso la rete. Il raddoppio finale, peraltro in evidente fuorigioco, non sta che a suggellare una vittoria esterna molto importante per l’Usap Asd Elemac, che incrementa il proprio invidiabile ruolino esterno buttando nel dimenticatoio l’infelice trasferta di Uopini della seconda giornata (6 vittorie fra campionato e coppe ed una sconfitta).

 

Che la partita avrebbe vissuto su un’onda lunghissima di esasperato equilibrio lo si era intuito fin dalle prime battute di gioco e contemplando gli schieramenti che si contrapponevano la sensazione si faceva sempre più certezza. L’Usap Asd Elemac ripropone il terzetto che ha tenuto banco in coppa, ben incastonatosi nel complesso di squadra “Classico”: Salvo Castaldo a riappropriarsi prepotentemente della bassa fascia destra (con Pogosean riconfermato, con buona messe di emozioni e non tutte a favorire il regolare battito cardiaco, nel pacchetto centrale con Pucci), Coppola ad ergersi baluardo del centrocampo davanti alla difesa “ri-relegando” Giannini al ruolo d’incursore pre-bellico (ruolo che potrebbe fare benissimo, ma che non lo fa impazzire) e, infine, il “giovane” esperto Mouslim a discernere sapienti lezioni di calcio applicato alla geometria, con partenza dall’esterno sinistro per, poi, convergere al centro laddove gli si aprono ampi scenari al servizio della coppia di punte che fanno del collaudo un arricchimento di risorse. Sul fronte casalingo il 4-4-2 canonico è continuamente mutevole di pelle e forma sotto la spinta incessante e profonda di Nencini sul fronte sinistro che aveva l’unica pecca di non essere supportata con la continuità che la situazione tattica esigeva sia perché l’accentramento di Lilla, in cerca del duetto con Di Giorgi, finiva per ammonticchiare carrarmatini al centro facilitando il compito difensivo di Pucci e compagnia, sia perché l’eventualità di sfondare sul fronte destro, dove peraltro Rocchi aveva innalzato più d’un paletto e qualche filo spinato, diventava troppo necessaria per effettuare traversoni al centro come prediligono gli avanti locali. Al centro del campo il rollio funambolico di Viti e Ferretta per favorire la spinta di Vigni incontrava limiti inaspettati sia dal punto di vista tecnico che da quello pratico, finendo per contare sul personale cadreghino fin troppi passaggi e soluzioni non consoni a risolvdere le complesse equazioni di gioco proposte. Disinnescata, così, la pericolosità fisica di Di Giorgi al centro dell’area, egli viene costretto ad arretrare pedissequamente per rendersi utile alla causa, facendo mancare il suo peso allorché quei pochi spiragli che si aprono possano venire sfruttati.

 

L’esito di questo colossale confronto tattico era uno 0-0 tutt’altro che scialbo, ma figlio di un perfetto equilibrio che ha mantenuto la partita godibile ed appassionante per ogni suo tratto delineante, innalzando ogni gesto tecnico, anche quello all’apparenza più banale, alle soglie degli allori, dal giro palla dell’Ancaiano alla ricerca della soluzione ottimale per l’inserimento dagli esterni, all’attenzione sugli anticipi dei difensori dell’Usap, in particolare, sulle seconde palle, dalla precisione dei rinvii di Virgili (perennemente sui piedi dei compagni e anche in posizione ottimale per procedere all’azione), all’affiatamento cercato e mostrato da Ademi e Boldrini per il compagno (salvo a metà ripresa quando il primo ignora clamorosamente la libertà operativa del secondo), dalla velocità e ferocità di Lilla nell’effettuare il pressing sul portatore difensivo, talvolta vincente (e da qui il richiamo alla palpitazione cardiaca), dalla sicurezza mostrata da Volpi nel gestire anche le soluzioni più intricate nel cuore della sua area mai dando adito a balbettii o speranze negli animi degli avversari.

 

In un contesto generale di ricerca della superiorità sull’avversaria soltanto sul piano tecnico ancorchè agonistico se ne giova la fluidità del gioco in corso di partita, l’esemplare correttezza delle due contendenti (un solo ammonito, giusto, per fallo a fermare una ripartenza) e facilita l’operato di un arbitro, di spessore, come il Sig. Fanelli che ha lasciato ampio respiro alle invenzioni dei protagonisti, senza mai soffocarle, rincuorandoli, soprattutto, in una delle mansioni più difficili da esercitare: l’estrema vicinanza agli sviluppi delle azioni.

 

Di un primo tempo dove si è fatta preferire di una preziosa incollatura l’Usap Asd Elemac per la tempestività degli interventi, sia ad interrompere le iniziative avversarie, sia in fase di proposta delle proprie sull’onda d’un tridente volitivo, non sono molte le occasioni da sottolineare come sconvolgenti, di per sé stesse; una grande apertura di Viti per Lilla sulla sinistra che rientra bene evitando un difensore, ma tarda la battuta a rete facendosi ribattere/smorzare la conclusione fra le braccia di Volpi, una profonda incursione di Boldrini su perfetto lancio di Mouslim che, tallonato da vicino da Nencini, colpisce verso la porta di esterno sinistro nell’intento di anticipare le mosse del portiere che, tuttavia, interviene in bello stile, il cross veloce Boldrini che Ademi sfiora di testa senza riuscire a dargli quella spizzicata che avrebbe beffato Cinquegrana posizionatosi sulla traiettoria di controllo, il rimpallo di Vigni in pressing su Pogosean entro l’area piccola che non sorprende l’attento Volpi. Tante sono invece quelle parvenze di pericolosità che non lo diventano, soprattutto per la bravura dei difensori, piuttosto che l’agone con cui si arriva a battezzare quello che è l’aspetto fondamentale dell’esecuzione del gol: la precisione dell’ultimo passaggio.

 

La ripresa ha un inizio con andamento ancor più incipiente a favore dell’Usap rispetto all’intero primo tempo. Nei primi dieci minuti gli ospiti appaiono padroni della situazione sciorinando bel gioco e, soprattutto, azioni tendenti a far del male ad una difesa locale che comincia a dare segni d’insofferenza tattica. Già quando Rocchi invita Boldrini ad uno sfondamento centrale, la bordata di sinistro del centravanti ospite accarezza l’incrocio dei pali. Un paio di minuti dopo, sul cross di S. Castaldo Ademi si erge prepotente di testa al limite dell’area del portiere sorprendendo gli avversari, ma non impatta la sfera per deviarla in rete. Quindi bel diagonale da fuori area di Boldrini che chiama Cinquegrana al plastico tuffo a deviare la palla sulla sua sinistra. Infine l’occasione di Ademi che si lascia sfuggire l’attimo per un assist vincente al solitario Boldrini finendo per effettuare un tiro facilmente controllato dalla difesa.

 

Mister Panti, allora, rompe i primi indugi tattici ed inserisce Mugnaini in avanti a formare un tridente più complesso e pericoloso possibile arretrando Vigni in esterno basso. Gli effetti si fanno sentire subito poiché l’Ancaiano avanza il proprio baricentro di buoni dieci metri prendendo possesso, in pratica, delle trame di centrocampo. La maggior caratura fisica dei propri atleti comincia a farsi sentire sull’economia del gioco e Nencini, stavolta, viene cercato più e meglio del solito. Da una sua iniziativa, difatti, si dipana un’azione che riesce a sfondare proprio il fronte sinistro d’attacco con palla servita su un piatto d’argento a Di Giorgi a pochi passi dalla porta, ma il centravanti, pur in perfetta solitudine (il marcatore lo distanziava di buoni tre metri) non controlla il passaggio e si lascia sfuggire un’opportunità più unica che rara.

 

Risponde, allora, Bisignano inserendo Masseti a surrogare il gran lavoro di Giannini ed a rinforzare fisicamente e tecnicamente il reparto. Effetti che non si fanno aspettare se è vero che Ademi comincia a fare l’iradiddio rincorrendo passaggi e avversari a manca e destra, facendo valere la sua dirompente forza statica. Tuttavia è sempre l’Ancaiano a tenere i cordoni ombelicali della partita. La sua corsia preferenziale è la sinistra laddove l’azione di Nencini viene integrata dal neo entrato Coko. All’altezza del 68’ l’offensiva dell’Ancaiano sembra farsi tambureggiante e l’Usap è costretta a regalare un paio di corner alle puntate locali. In uno scambio rapido al limite sinistro dell’area si libera per un traversone o un tiro Lilla, preferisce effettuare quest’ultimo (con i compagni in presidio dell’area ospite) che, però, sorvola abbondantemente la traversa di Volpi.

 

Al 70’ Bisignano effettua la mossa nodale della partita. Al posto dello stanchissimo Mouslim manda in campo una terza punta, Galiano, con raccomandazioni di copertura e rientro, ma dalle caratteristiche offensive ben definite. Di colpo per l’Usap si apre una profondità inedita del fronte d’attacco, proprio laddove l’Ancaiano aveva depauperato il reparto prettamente difensivo ovviando con elementi di corsa e ripiego ma non avvezzi alla marcatura specifica.

 

Avvicinato Boldrini ad Ademi, l’equazione si risolve in una paio di minuti: al 75’ “Shaken Horse” serve il compagno in corridoio profondo, Ademi si slancia ruggente verso la porta, ma viene fermato per un fuorigioco molto opinabile. Basta aspettare, tuttavia, un unico giro d’orologio della lancetta dei minuti per veder riparato il torto appena subito. Lo stesso Ademi intuisce la difficoltà di Virgili nel controllare un improvvido appoggio, va in pressing feroce e non appena l’avversario ha una leggera titubanza, lo “mangia” letteralmente carpendogli il pallone, superare il portiere in uscita e depositare in rete il prezioso vantaggio dell’Usap.

 

L’Ancaiano, però, non si dà per vinto e carica a testa bassa il “frontline” difensivo dell’Usap. Al 77’ un traversone profondo di Viti al centro dell’area viene brillantemente intuito da Volpi che si slancia veloce in uscita bassa anticipando Muganini sbucato come un falco alle spalle di Rocchi. Al 79’ l’azione, forse, migliore per l’Ancaiano per segnare un goal: ancora dalla sinistra si dipana un tambureggiante pressing che costringe all’errore il difensore basso ospite, veloce scambio al limite dell’area e Coko ha la possibilità di battere a rete con un ampio specchio della porta a disposizione, ma la sua conclusione termina sull’esterno rete, con Volpi in controllo sul palo di riferimento. Al 79’ riemerge dalla panchina dell’Usap Graziano (al posto di Boldrini) che va ad allargare il campo per destinazione d’attacco dell’Usap, costringendo la difesa dell’Ancaiano, in pratica, all’ 1 contro 1.

 

Il sig, Fanelli chiama quattro minuti di recupero e la difesa dell’Usap riesce ad organizzarsi compattandosi sul fronte destro, da dove è stata più volte aggredita, costringendo l’avversaria ad effettuare soltanto traversoni alla ricerca della testa di De Giorgi, sempre sovrastato da Pucci. E quando non ci riescono i difensori è Volpi a toglier le castagne dal fuoco con un’uscita precisa e tempestiva.

 

Nei minuti finali della partita si ratifica l’importanza dell’inserimento di Galiano. Prima intercetta un pallone che si porta fino all’estrema sinistra, fintando un possesso di palla, ma penetrando, invece, in area con assist ad un rimorchio di Masseti leggermente in ritardo. Infine raccoglie palla tutto solo sulla tre quarti dall’ennesimo rinvio difensivo e gli basta un’occhiata per decifrare il movimento di Ademi servendogli l’assist che lo spedisce direttamente in porta ed al raddoppio, anche se la posizione della punta gialloblù era parso un po’ irregolare.

 

Raddoppio che non sposta, di fatto, i termini della vittoria dell’Usap, poiché, subito dopo arriva il triplice fischio che ne avrebbe sancito, comunque, l’esito. Un successo di prestigio, in casa di una squadra finora imbattuta che ha mostrato, per tutto il corso della partita, la sua forza sia tecnica che fisica, a conferma di quelle qualità che le hanno consentito di primeggiare con le altre migliori nel campionato.

 

Per l’Usap, adesso, si potrebbero aprire scenari importanti e suggestivi. Ma non c’è da dormire sugli allori poiché già dal prossimo turno c’è la visita di quel Campiglia, battuto sì nella giornata di Coppa, ma che in campionato veleggia, solitario, al secondo posto della classifica.

 

 

I Migliori - Ancaiano       NENCINI             Punti 5

                                           VITI                          "      3

                                           VIGNI                       "     1

                   USAP             ADEMI                  Punti  5

                                          PUCCI                       "      3

                                          ROCCHI                    "      1

 

 

Mariano Rocchetta


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