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Campionato Eccellenza UISP 2018/2019 – 8ª giornata

 

 

 

 

USAP ASD ELEMAC - ASD FOMENTA F. C. 2-2 (0-2)

 

 

                 
 

 

Campionato Eccellenza UISP 2018/2019 – 8ª giornata

 

Castellina Scalo, 17/11/2018.

 

USAP ASD ELEMAC - ASD FOMENTA F. C. 2-2 (0-2)

 

USAP asd: Volpi, Pucci, Rocchi F.; Giannini (48’ Fedi), Castaldo V. (41’ Bertola), Pruneti; Pogosean, Vezzosi (60’ Masseti), Boldrini (58’ Galliano), Rapaj, Castaldo L. (33’ Ademi).

A disposizione: RomanoS., El Azhari, Coppola, Mouslim.

All. Pellegrino.

 

FOMENTA: Romano M., Cillerai (70’ Cirillo), Barabuffi; Fabiani, Perulli, Menchetti; Mannini, Pagliantini, Caselli (50Pianigiani), Fallaci, Lorenzi.

A disposizione: Alcidi, Razzi, Zanchi, Baroni, Filisio.

All. Neri.

 

Arbitro: Sig. Landi di Siena.

 

Reti: 10’ Lorenzi, 26’ Menchetti, 42’ Rapaj, 68’ Ademi.

 

Note: Pomeriggio coperto e freddino con incipiente minaccia di pioggerellina, fastidiosa e tediosa, che ogni tanto viene, ma spesso va. Spettatori 33 (quasi) tutti in cerca d’un riparo, anche a scanso d’acquitrinosi equivoci. Ammoniti: Masseti, Rapaj e Fedi nell’Usap; Barabuffi, Pianigiani e Cirillo nel Fomenta.

 

Esattamente nove mesi dopo l’utlima volta il confronto Usap – Fomenta finisce in parità consegnando ai posteri uno score storico, a tutt’oggi, di 6-6-7 a leggero favore del Fomenta.

 

A differenza dello scorso 17 febbraio, però, il pareggio scaturito al termine della tenzone è stato tutt’altro che scialbo o precostituito. E’ stato il frutto di una gran partita, giocata attentamente e proficuamente da entrambe le contendenti che si sono suddivise equamente i due spicchi appropriandosi, il Fomenta, di gran parte del primo tempo, e rispondendo, l’Usap, aggredendo la ripresa, per lunghissimi tratti, con quello spirito di rivalsa che aveva completamente smarrito nella prima frazione di gioco.

 

Del resto, lo stesso andamento del risultato ne sottolinea l’assioma con gli ospiti che scattano sul doppio vantaggio prima della mezz’ora, sulle ali di una superiorità ritmica, agonistica e preparatoria che consente loro di aggredire il pedissequo portatore di palla avversario in ogni parte del campo, con una gabbia mobile, fino a soffocarlo laddove costui insiste nel trattenere la palla anziché farla respirare.

 

Di contro, i locali, cambiando uomini (nolenti e volenti) e dando una rinfrescatina ai moduli di gioco, soprattutto, alla voce “forcing redditizio” riescono ad estromettere, nel corso della ripresa, lo scarico a Fallaci, piuttosto che a Lorenzi, fra le possibilità del giro-palla avversario e frequentare con più assiduità e proficuità un’area di rigore apparsa chimerica per un bel lasso del primo tempo.

 

Perché abbiamo nominato in primis il duo del Fomenta per iniziare a srotolare la succedaneità delle azioni e delle occasioni? Perchè è da una loro combinazione (la prima della partita fino ad allora) che scaturisce il vantaggio ospite al 10’, pur viziato da un fuorigioco di rientro del “18” che il direttore di gara può soltanto intuire, ma non vedere. sull’assist del compagno Lorenzi controlla, si gira e lascia partire un gran tiro dai trentacianque metri che sorprene la posizione avanzata di Volpi superandolo proprio sotto la traversa.

 

La reazione dell’Usap parte veemente, ma si screpola sul pressing incipiente che il Fomenta effettua su tutti i portatori di palla ed anche lo scarico ai lati non è efficace come nelle ultime partite. Gigi Castaldo non riesce mai ad effettuare il suo caratteristico spunto sull’opposizione del ruvido, ma efficace Menchetti e, spesso, rimane sulle sue lasciando, forse, presagire cio che gli capiterà poco dopo. Dall’altro lato Rapaj deve fare i conti con la velocità di Barabuffi ed il raddoppio di un instancabile Fabiani che sembra materializzarsi in tutte le parti del campo dove potrebbe servire senza neanche accorgerti come fa.

 

Dell’oscuro lavoro di Fabiani, ma anche della ravvicinata copertura di Pagliantini, sembra approfittarne a piene mani il regista Mannini che si muove in piena libertà, ma in fondo neanche poi tanto poiché le castagne offensive, dal fuoco, le levano un ammirevole Lorenzi (lo vedrai correre a mille anche nel finale di partita per pressare il rinvio dei difensori locali) e l’agilità e fantasia di Fallaci.

 

E siamo tornati al punto di partenza poiché è proprio da un cross di quest’ultimo che scaturisce il raddoppio del Fomenta al 26’. Certo buona parte ce la mette anche la difesa dell’Usap confezionando un feroce rimpallo che consente a “Gino” (perché Gino?) Menchetti di colpire sotto misura in una profonda avanzata, ma anche perché il traversone poteva portare ad una qualche difficoltà.

 

E se analizziamo, poi, il duetto Fallaci-Lorenzi-Fallaci del 34’ con diagonale di quest’ultimo che accarezza il palo alla sinistra di Volpi, prima di spegnersi sul fondo, constatiamo che l’azione è stata realizzata nel pieno di una difesa schierata con sei uomini (contati: 1,2,3….)

 

E l’Usap? Come detto in premessa al tempo per l’Usap la sola presenza nell’area “fomentosa” è stata una vera e propria chimera (anche il solo pensarlo) e se non era per qualche calcio da fermo generosamente scaraventato da Vincenzo Castaldo entro l’area, essa non sarebbe, in pratica, mai stata calcata dagli avanti ospiti.

 

Al 33’, poi (ma anche un po’ prima) Gigi Castaldo si accascia lungo il fallo laterale (ingenerando una serie di equivoci sull’opportunità di fermare il gioco, ma questa è un’altra storia) ed è serio il timore che la sua stagione sia già arrivata al capolinea viste le immediate conseguenze che il ragazzo patisce (comunque un grande in bocca al lupo Gigi).

 

L’Usap per qualche minuto gioca in dieci contro un Fomenta in vero spolvero ma che, fortunatamente, appare momentaneo appagato di quello finora fatto e quando entra Ademi è già tempo di osservare l’orologio per mandare tutti a bere un bel thè caldo.

 

Bello caldo, anzi bollente, è quello cha mandano giù gli “usappini”. Tanto perché la fastidiosa pioggerellina del primo tempo ha smesso, piove sul bagnato invece in casa Usap poiché a fine tempo anche Vincenzo Castaldo risente di un malanno muscolare e, per non peggiorare una situazione da verificare, Pellegrino viene costretto ad un altro cambio forzato inserendo il bergamasco Bertola in fascia destra ed accentrando Pogosean che aveva avuto qualche difficoltà a controllare lateralmente lo scatenato Lorenzi.

 

Si diceva del thè bollente ed è quanto esprime l’Usap non appena mette piede in campo nella ripresa. Fin dalla battuta dal centro del campo la squadra gialloblù si riversa in forze nella metacampo ospite schiacciando l’avversaria laddove non vi era mai riuscita in tutto il primo tempo.

Boldrini torna il mitico “Shaken Horse” delle ultime partite e comincia a divenire il vero e proprio incubo per i controlli difettosi o le “esithation” nei rinvii dei difensori.

 

Usufruendo un po’ della fortuna che aveva arriso al Fomenta in occasione, in particolare, del secondo goal, l’Usap trova letteralmente l’1-2 dopo appena due minuti la ripresa del gioco allorché Rapaj, dalla destra, effettua un lungo traversone verso il cuore dell’area e la porta avversaria. Sulla traiettoria si eleva Ademi per colpire di testa, ma non ci arriva, ma il movimento è velenoso per la posizione di Romano che non ravvede il pericolo e quando il pallone batte per terra dietro la coppiola difensore/attaccante che gli è saltata davanti, rimbalza via repentino schizzando sotto l’incrocio dei pali, oramai imprendibile.

 

Il gol raggiunto subito è una sferzata ancor maggiore per il rinnovato spirito “pugnandi” dell’Usap donandole un’ulteriore carica che riversa tutta nelle gambe e, soprattutto, nella testa. Dalle parti del Fomenta invece, inizia l’instillazione di un timore sconosciuto, finora, germoglia il classico “braccino”.

 

Ed il pareggio arriva davvero, dopo soli cinque minuti, al 47’ ancora per merito di un traversone di Rapaj, svirgolato da un difensore, ma anche da Ademi a porta vuota, ma non da Boldrini dietro di lui, che insacca.

 

Ma è tutto inutile poiché il Boldro è in posizione di offside che il Sig. Landi ravvede bene dalla sua posizione preferenziale e la partita che poteva spalancare scenari impensabili dalla fine del primo tempo, dopo appena sette minuti, riprende il corso nel quale la conferma del risultato la sta incanalando.

 

Momento topico potrebbe essere il 52’ allorché Barabuffi affibbia una potente stecca a Boldrini, alzandolo da terra e regalando una ghiotta punizione dal limite. Non tanto per il calcio da fermo che Rapaj, peraltro, non sfrutta, ma perché il difensore ospite era già ammonito e, viste certe ammonizioni comminate successivamente (Rapaj in primis) non è facile spiegare come mai il Fomenta non sia rimasto in dieci nell’occasione.

 

Poco dopo Pellegrino escogita l’ulteriore mossa destabilizzante: la freschezza, intuizione e sagacità di Fedi per un Giannini fin lì ordinato al suo rientro, ma con prolungati tratti di opacità.

 

Sull’altro fronte risponde Neri togliendo Caselli (ch’era partito bene, pimpante e propositivo, ma che s’era spento istantaneamente, quasi, distogliendosi) per Pianigiani che ha il merito d’imporre, subito, un passo diverso alle risposte ospiti in contrapposizione alle proposte locali.

 

E non è un caso se, nel preciso frangente, è proprio il Fomenta ad avvicinare il gol del 3-1 al 56’ al culmine di una bellissima azione avvolgente che fa due volte la circumnavigazione dell’area: da Pagliantini a Fabiani sull’estrema sinistra, per tornare a destra per il solitario Pianigiani che trancia un pericoloso traversone entro l’area, in terra di nessuno, laddove prima Lorenzi e poi Fallaci non arrivano per un nonnulla.

 

Al 58’ tuttavia l’Usap non vuole essere da meno e Fedi serve su un piatto d’argento una palla in profondità che Ademi raggiunge in velocità puntando la porta per servire a centro area il rimorchio di Boldrini che, però, passa davanti alla traiettoria lasciandosi sfuggire sfera ed occasione d’oro davanti a Romano.

 

Al 60’ Pellegrino rimbianca il centrocampo con Masseti al posto di Vezzosi e tre minuti dopo l’esperto centrocampista invita Rapaj al tiro da fuori fin troppo centrale.

Ma orami i preludi all’evento che, da una parte si brama e, dall’altra, si teme ci sono tutti ed esso è lì, alle porte, e chiede di entrare.

 

Minuto 68, l’azione parte da lontanissimo, addirittura da Pogosean che evita l’ennesimo pressing di Lorenzi allungando verticalmente a Bertola, due passi in avanti del bergamasco e lungo traversone a cogliere, in piena area piccola, l’elevazione di Boldrini che assiste il compagno Ademi sul lato corto per fulminare senza pietà Romano (come immagine fotografica sembra l’esatta riproduzione del gesto tecnico-atletico del gol di Menchetti, stessa posizione, stessa parte, stessa porta).

 

A dieci minuti dal termine (più il recupero) la partita torna in perfetta parità, ma ne aumenta esponenzialmente l’elettricità, la tensione, l’agone.

 

Ora l’Usap si sarebbe messa in testa addirittura di vincerla. Intanto Neri toglie lo stremato Cillerai pe un concreto Cirillo.

 

Il pathos corre sul filo dei minuti che mancano alla fine della partita. Ogni palla appare buona per sovvertirla quasi a ribaltone.

 

Ci prova per prima l’Usap con azione d’angolo. Sul pallone si eleva una testa amica; sembra anche in buona posizione per battere a rete, ma il pallone va da tutt’altra parte. Se ne appropria Fallaci che parte in contropiede resistendo ai tentativi fallosi di Masseti fino a portarla sull’altro fronte, ma sembra che l’azione si spenga fra le braccia di Volpi.

 

Dalla rimessa del portiere Masseti sbaglia un controllo sanguinoso ingenerando una serie di pressing degli attaccanti del Fomenta a malapena frenati da Pucci e compagnia fino a quando Fedi non sdraia proprio Fallaci cinque metri oltre il limite dell’area.

 

Ora l’opportunità ghiotta ce l’ha il Fomenta. Si incarica della battuta Pianigiani, ma tira debole e, soprattuto, fuori dalla parte della barriera, con Volpi in controllo.

 

Siamo già entro il recupero e per quanto le squadre vogliano provarle tutte per superarsi, qualcosa nel profondo gli intima di non rischiare una sconfitta che arriverebbe immeritata per quanto già prodotto nell’arco di tutta la gara. Pertanto è meglio prendersi un’ammonizione in più (Cirillo) per fermare un inizio d’azione che non sai valutare se pericoloso o meno oppure scaraventare in avanti passaggi in zona rossa anziché provare un avvio d’azione problematico (Rocchi e Pucci).

 

Alfine il pareggio gratifica un po’ tutte e due le squadre e, in fondo, la soddisfazione può superare tranqullamente un eventuale rammarico per ciò che poteva essere e non è stato.

 

 

I Migliori: USAP                          ADEMI               Punti   5

                                                      RAPAJ                    "       3

                                                      BERTOLA              "       1

                   FOMENTA                LORENZI              "       5

                                                      FALLACI               "       3

                                                      MENCHETTI        "       1

 

 

 

Mariano Rocchetta


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