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Campionato Eccellenza Provinciale 2018/2019

4ª Giornata (recupero)

 

 

G.A. San Rocco  -  Usap ASD Elemac   0-1   (0-1)

 

 

Campionato Eccellenza Provinciale 2018/2019

4ª Giornata (recupero)

 

Sovicille, 30/10/2018

 

G.A. San Rocco  -  Usap ASD Elemac   0-1   (0-1)

 

San Rocco – Ciani, Lazzeri, Monaci (52’ Fantozzi); Brogi, Di Libero, Viano; Topanxha, Ruggiero (37’ Grillo), Abbate (61’ Silvestri), Joosten (58’ Gentile), Ciofi.

A disposizione: Terzi, La Manna, Lazzi, Tempesti, Pinto.

All. Bartolommei

 

Usap ASD Elemac – Volpi, Pucci,  Rocchi F.; Giannini, V. Castaldo, Pruneti (67’ Masseti); Pogosean, Graziano (62’ L. Castaldo), Boldrini (58’ Ademi),  Rapaj, Fedi

A disposizione: Romano, Coppola, Rocchi S., Ayoub, Caropreso, Vezzosi.

All. Pellegrino.

 

Terna arbitrale: Sig. Acri coadiuvato dai Sigg.ri Martinelli e Cavicchioli di Siena.

 

Rete: 25’ Rapaj.

 

Note: Recupero notturno sotto scacco pioggerella tra il fastidioso ed il tediante tipo “ti fo abboccare ogni  volta”. Terreno pianeggiante, ma compatto, che, visivamente, inganna le misure, soprattutto, negli spigoli laterali.  10, ottimisti e paritetici (5 per una parte e 5 per l’altra), spettatori. Ammoniti: Boldrini, Rapaj, F. Rocchi e Fedi (tutti dell’Usap)..

 

Il recupero notturno della quarta giornata di andata arride all’Usap Asd Elemac che ha la sicurezza di avere la meglio sul tenace, in crescita fisica ed agonistica G.A. San Rocco soltanto al triplice fischio finale al termine del prolungamento di quattro minuti concesso dal pragmatico e metodico Sig. Acri, in una partita che non sarà stata il massimo dal punto della spettacolarità, ma che ha tenuta ben desta e preoccupata o soddisfatta (a seconda dell’andamento nei suoi sviluppi) l’attenzione degli sparuti spettatori che l’hanno seguita con passione.

 

Con questa, importante, seconda, vittoria esterna l’Usap Asd Elemac ritiene di essere uscita da un impasse di scarsa brillantezza culminata, in particolare, nella disfatta di Uopini. Non che abbia fatto sfracelli o dominato per lunghi tratti il confronto con il San Rocco, ma ha messo in campo quelle qualità che, in questo momento, servono come l’acqua fresca a rendere più coeso e convinto un ambiente ritrovatosi, di colpo, spaesato ai primi impatti del campionato.

 

Rispetto alla vittoria del turno precedente l’Usap ha riproposto il rientro di Pogosean in fascia destra, con compiti di arrotarla in lungo e largo a sua sponte e piacimento, l’inserimento di “Tia” Fedi in un centrocampo da rendere sia più granitico che, nel contempo, mobile e, soprattutto, il rinnovo della scommessa Rapaj nel tridente a destra, smarritosi dopo un promettente precampionato.

 

Ed è proprio da quest’ultimo che partiamo per svelare il significato di questa vittoria. Ha giostrato da par suo (per quello doti che gli sono riconosciute) per l’intero primo tempo, risultando la vera e propria spina nel fianco dello schieramento difensivo locale, laddove con scatti brucianti, dribbling secchi o proposte (accettate e definite) di scambi nel breve, in particolare con Fedi, ha elevato la qualità degli attacchi dell’Usap usufruendo avidamente della quantità, industriale e instancabile, che gli forniva Boldrini con il suo incessante pressing per tutto l’arco offensivo alla “gioco, o dò noia”.

E non è un caso che il gol della vittoria sia merito di una giocata con tiro conclusivo proprio di Rapaj al 25’ che gode anche di quel pizzico di fortuna consistente nella quasi impercettibile deviazione di un difensore che taglia definitivamente fuori il tentativo d’opposizione di Ciani.

 

Prima dell’impatto che, in pratica, definisce la partita, erano stati del San Rocco gli squilli più pungenti con il bel tiro di Joosten al quarto d’ora che Volpi intercetta sulla sua sinistra, mandandolo in angolo e l’infilata centrale di Brogi al 21’ (forse l’unica disattenzione della monolitica coppia centrale V. Castaldo – Pucci di tutta la serata) sulla quale lo stesso Volpi si esibisce in una tempestiva uscita di piede ad anticipare l’intervento dell’esperto attaccante arancione.

 

Eppure, in questi primi venticinque minuti, la partita l’aveva fatta prevalentemente l’Usap, guidata dal proprio capitano Pruneti ad un volitivo ed asfissiante pressing alto che soffocava l’inizio dell’azione del San Rocco fino a rischiare di perdere palloni che potevano essere sanguinosi per un eventuale sviluppo offensivo avversario (vedi occasione per Boldrini al 19’, tutto solo davanti a Ciani, che il centravanti ciabatta lontanissima dalla porta). Ma, spesso, la foga della giocata e la velocità di manovra ha offuscato la pulizia delle geometrie dell’Usap  che difficilmente vedevano le linee chiuse con giudizio mancando nel tocco dell’ultimo passaggio o di quella visione che avrebbe aperto scenari vantaggiosi (vedi due discese solitarie di Rocchi non captate) per lo sviluppo delle proprie azioni.

 

Come scema l’elevato ritmo che l’Usap ha, fin lì, sostenuto comincia ad uscire il complesso del San Rocco sul perno di Ruggiero che non ha mai perso le coordinate del gioco, neanche nei momenti meno brillanti della sua squadra. Tuttavia il San Rocco deve render conto alla compattezza difensiva dell’Usap che domina letteralmente sulle palle alte e chiude abilmente tutti gli spazi che portano dalle parti di Volpi.

 

Topanxha è agile e volitivo, ma non supera mai la sorniona opposizione di Pogosean e quando il San Rocco riesce a far pervenire a centro area palloni dalla destra, ecco che la diga centrale dell’Usap entra in azione.

 

L’ultima eco del tempo per l’Usap è la potente punizione dai trenta metri di Graziano che sorvola di non molto la traversa di Ciani.

 

Poco prima dello scadere della prima frazione di gioco si spegne la luce locale. Ruggiero si infortuna e Bartolommei è costretto a sostituirlo senza poter aspettare l’intervallo e, soprattutto, a cambiare modulo e diagnostica di gioco. La bacchetta del comando passa a Brogi e la tattica del San Rocco diviene più agonistica, ma meno tecnica o fantasiosa finendo per preferire l’immediato rilancio lungo, in particolare sulle fasce, o comunque la tendenza a saltare il centrocampo per presentarsi immediatamente sulla tre quarti offensiva.

 

Ma qui siamo già alla ripresa. Per i primi dieci minuti scarsi l’Usap riesce, in qualche modo, a tenere un comportamento similare a quello del primo tempo in una ricerca scrupolosa del fraseggio a terra per sfruttare gli inserimenti in diagonale di Graziano (abbastanza in ombra questa sera) o l’uno-due pedissequamente ricercato da Rapaj sulla destra. Poi, sotto la pressione e la spinta agonistica del San Rocco, gli ospiti vengono costretti a rispondere di pari passo, a rimediare sui passaggi frequenti e, spesso, sbagliati degli avversari, a scozzarsi sullo stesso piano, ma con caratteristiche di potenza interiormente inferiori che li costringono a rintuzzare, recedere, attestarsi lentamente quasi fin sul limite dell’area.

 

Il San Rocco trova sfogo, in particolare, sul fronte sinistro, da dove vi ha affrancato Topanxha portandolo a giostrare su tutto il fronte, senza dare punti di riferimento, per ammassarvi i carrarmatini nel tentativo di mettere sotto pressione Pogosean che sta ricevendo sempre più scarso aiuto da un Rapaj in debito d’ossigeno e da Fedi che viene chiamato a compiti di copertura più centrali stante la ridotta autonomia di capitan Pruneti.

 

Si ingenerano, talvolta, dei mischioni epicurei con palla che schizza a desta e manca come in un flipper e dove diventa labile la differenza fra  l’abilità del difensore nel risolvere a proprio favore la situazione di pericolo, rispetto al pizzico di sfortuna che, invece, potrebbe ingenerare l’occasione per l’eventuale pareggio.

 

La sorte pare aiutare al cento per cento la fazione ospite ed anche quando Ciofi calcia, a metà ripresa, una maligna punizione dritta per dritta a tranciare l’area, la traiettoria diviene troppo alta per il primo attaccante che si propone e troppo bassa per quello subito dietro, scivolando sul fondo.

 

E’ il momento per Pellegrino di rompere gli indugi dell’empasse e, uno dopo l’altro, inserisce Ademi e L. Castaldo rinnovando, quasi, completamente l’arredamento del suo attacco.

 

Gli effetti non tardano a farsi sentire. Dopo un paio di assaggi ben frustrati dall’attenzione di Fantozzi, Gigi Castaldo ci prende confidenza e propone un primo perentorio affondo a tutta fascia che lo porta fin quasi sulla riga di fondo per il comodo servizio al rimorchio del compagno, ma sbaglia il tocco e Ciani ringrazia per il passaggio.

 

Contemporaneamente Bartolommei aveva inserito il “tank” Silvestri a creare turbativa nel cuore dell’area ospite alla perenne ricerca del contatto fisico per causare quelle situazioni favorevoli fin lì ricercate e mai finora scaturite.

 

Quando si arrende anche Pruneti nell’Usap, l’inserimento del ritrovato Masseti consegna le chiavi della manovra di centrocampo all’inesauribile Giannini che ha giocato finora una partita di estremo sacrificio, senza aver mai mollato la presa garantendo una presenza costante e fiduciaria al compagno apparso in difficoltà.

 

Al 72’ V. Castaldo prova a sfruttare una punizione da lontanissimo cercando e trovando, con il suo sinistro, l’angolino alla sinistra di Ciani che arriva a sfiorare quel tanto per mandare la sfera in calcio d’angolo.

 

Al 76’ la seconda, perentoria, fuga di L. Castaldo sull’out sinistro, imprendibile anche per i tentativi di fallo, lo conduce stavolta a perfezionare il passaggio a centro area laddove Ademi giunge all’appuntamento veramente con un attimo di ritardo.

 

Al 78’ Il San Rocco va in gol, sul cross di Lazzeri, con la testa di Silvestri tutto solo davanti a Volpi, ma è in fuorigioco di un buon metro ed il punto non viene convalidato

 

All’imbocco dei quattro minuti di recupero ordinati dal Sig. Acri il San Rocco tenta gli ultimi sforzi per schiacciare l’Usap entro i suoi sedici metri, ma la diga difensiva ospite regge l’urto tenacemente e respinge tutti i tentativi di far passare la palla in area di testa, di piede, di ginocchio, con tutte le parti del corpo lecitamente preposte alla mansione e laddove ciò non bastasse ci pensa Volpi ad anticipare le mosse e l’eventuale avversario che filtra tra le maglie.

 

Il triplice fischio conclude una gran partita, giocata sul filo logico della giusta tensione e delle variazioni di ritmo per tutto il suo protrarsi, senza concedersi mai un attimo di pausa. Questa volta ha arriso all’Usap che mette nel paniere la vittoria ad impreziosire la sua classifica, ma non ha sentenziato che l’una squadra sia più forte dell’altra o viceversa: questo esito è rimandato alla prossima tenzone.

 

I Migliori: San Rocco     Ciofi               Punti 5

                                          Topanxha          "    3

                                           Silvestri             "    1

                  Usap               Rapaj             Punti 5

                                          Pogosean          "     3

                                          V. Castaldo        "     1

 

 

 

                                                                                              Mariano Rocchetta


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