23ª giornata Campionato UISP Provinciale (Siamo a Siena ndr)
USAP ASD ELE.MAC - ASD PADOVANI 1990 0-1
Campionato Eccellenza UISP 2017/2018 – 23ª giornata
Castellina Scalo, 24/3/2018.
USAP ASD ELEMAC - ASD PADOVANI 1990 0-1 (0-1)
USAP asd: Romano, Pogosean, Rocchi F.; Pruneti (62’ Giannini), Cipriani, Forte; Masseti (68’ Rea), Graziano, Boldrini (62’ Fedi), Vezzosi (54’ Pucci), Puccio.
A disposizione: Volpi, Castaldo , Rocchi S., Lippiello, Sanguigni, Galiano.
All. Pellegrino.
PADOVANI: Carli, Cret, Savastano; Rega, Sesto, Zacchia; Gaito, Grassini, Bardini, Lotti (73’ D’Angelo), Sene.
A disposizione: Zampino, Bindi, Brasiello, Mullisi, Olivieri, Pineschi, Fazzuoli.
All. Francini
Arbitro: Sig. Ugolini di Siena.
Rete: 19’ Bardini.
Note – Pomeriggio carduccino che ti avrebbe anche invitato a startene da qualche altra parte. Terreno secco e rimbalzellante. Spettatori 23. Espulsi Forte e Pogosean a giochi bell’e fatti. Ammoniti: Rea nell’Usap: Rega nel Padovani (sembra quasi un gioco enigmistico: “aggiunta di consonante”).
Bis del Padovani in casa dell’Usap (per la quale trattasi della quarta sconfitta consecutiva) capitalizzando a dovere la frittatona a doppio strato servitole su di un piatto d’argento dall’avventata, quanto generosa, difesa locale.
Su quel golletto la squadra di Francini costruisce una vittoria che potrebbe essere importante ai fini della salvezza, inguaiando quella che gliela ha così generosamente offerta, finendo, tutto sommato, per meritarla, aldilà degli errori di mira (pochi, ma chirurgici) dell’Usap, aldilà della benevolenza con il quale traspare agli occhi arbitrali.
Per questa occasione la UISP raschia il fondo del barile riproponendo, a pochissima distanza dai disastri di Staggia (senza tacere della performance con il Vico dell’andata), il direttore di gara Sig. Ugolini aduso ad arbitrare in uno spazio teatrale che va da tre quarti a tre quarti.
Soltanto nei primi venticinque minuti nega all’Usap un goal buono e due rigori consentendo al Padovani di accoppiare, nella propria area, il gioco del calcio a quello della pallamano senza alcun colpo ferire. Del resto giudicare l’andamento di una partita, solitamente, da una quarantina di metri può aiutare a non poter (saper) giudicare correttamente. Lo stesso Padovani ha ben donde da lamentarsi per un goal annullato per fuorigioco fischiato “grandangolarmente” nella seconda parte della ripresa, con l’uomo che arriva da dietro……
Detto questo (e sperare che l’UISP riesca ad attenuarne i futuri disastri rarefacendo la designazione) bisogna sottolineare quanto di suo ci ha, poi, messo l’Usap nel non riuscire a rimettere in carreggiata una partita che stava sfuggendo via dalle dita con implacabile regolarità, seppure nella sua inesorabile sentenza.
Era stato anche incoraggiante l’avvio dell’Usap, che ha tenuto fermi ai box Castaldo, Giannini, Fedi e Pucci per l’incipiente impegno nella semifinale di Coppa Interzonale del prossimo giovedì, con Graziano che si presenta da solo davanti a Carli ben servito nella profondità dell’area dal tocco di Masseti. Ma l’ex vicecapocannoniere dello scorso torneo non trova di meglio che strozzare la rotondità del tiro contro il piede destro del portiere ospite all’accenno di uscita, con tutto il fianco sinistro invitante e spalancato.
Sulla battuta dal calcio d’angolo susseguente l’uscita arrocchettata di Carli, che stampa la palla contro la schiena di Cipriani spingendola dentro la porta di un paio di metri prima che un difensore la ricacci via lontana, ingenera la prima non decisone sfavorevole ai padroni di casa (ahhh, Var, Var, dove sei quando servi?).
Poco dopo la prima protesta per la mano distante dal corpo a respingere un traversone in piena area e, in un batti baleno, si arriva al fatidico minuto 19 nel quale l’Usap fabbrica il più bel pacco regalo in prossimità delle incipienti feste pasquali (forse anche perché per il sabato di Pasqua il campionato riposa?) a cui Bardini prima ha provato a rifiutare cortesemente, per non esimersi, poi, sull’insistenza della stessa Usap.
La reazione dell’Usap diviene, a tratti veemente. Prima Vezzosi e poi Forte falliscono due buonissime opportunità di testa, tutti soli, davanti a Carli (traiettorie entrambe alte). Quindi al 25’ il terzo colpo di testa consecutivo di Forte è (potrebbe) essere decisivo, ma il difensore lo contrasta con il pugno deviando la traiettoria in calcio d’angolo. E’ vero che il colpo di testa è ravvicinato, ma la palla entrava in porta e la mano, all’altezza della testa dell’avversario, proprio non è nella sua postura naturale (la Juventus c’ha pareggiato -temporaneamente- a Genova sponda rossoblù alla seconda di Serie A con un rigore tale e quale -show).
Terminata la spaurita il Padovani trova tutto il tempo di riorganizzarsi anche difensivamente, soprattutto nel reparto centrale (un po’ boccheggiante appare Savastano in acrobazia, ma Puccio non sa approfittarne), aumentando in particolare i giri del pressing sulle ali di un Sene instancabile e sulla regia concreta e senza fronzoli di Grassini.
L’Usap comincia a perdere la logicità dei collegamenti risultando sempre più sfilacciata fra la proposizione del centrocampo e la irremovibilità dell’attacco (uno a turno del tridente che scende a dettare il passaggio non avrebbe guastato), e con Masseti che si autoemargina sempre più sull’out sinistro finiscono ad essere i traversoni dalla tre quarti di Pogosean e Rocchi o i lanci di Forte dalle retrovie, ad essere gli unici servizi per le punte con sommo gaudio per Cret, Zacchia e compagnia che non si fanno certo pregare di rimandare al mittente tutto ciò che sorvola l’area colligiana ….. e se ogni tanto ci scappa la combinazione giustamente azzeccata …. Perché no? Tentare il colpaccio del raddoppio in contropiede.
Situazione che si accentua vieppiù nel corso della ripresa, iniziata da entrambe le squadre con gli stessi effettivi, consentendo al Padovani di aumentare l’autostima e la consapevolezza di poter condurre in porto un risultato che, alle viste dei risultati che sono usciti dalle ruote della giornata, assume un’importanza di natura capitale.
Quando, poi, la combinazione al volo, brillante ed esecutivamente perfetta, con la quale Graziano al 54’ spedisce Boldrini a vedersela direttamente con Carli in perigliosa uscita, non viene concretizzata dal centravanti locale, ma schiantata contro il petto del portiere, ecco che la situazione si acuisce maggiormente: il contraccolpo del gol fallito nelle file dell’Usap sembra vaticinare un sorta di predestinazione finendo per facilitare, anche, le ripartenze del Padovani che si avvicinano pericolosamente, dopo un paio di tiracci da lontano facilmente controllati da Romano, al cuore dell’area locale fino a provocare quel raddoppio che (stavolta a favore dell’Usap, ma che va ad assommare errore ad errori) viene vanificato dal fischio arbitrale per una rilevazione “grandangolare” d’un fuorigioco intuito dalla metacampo.
Il novero delle sostituzioni inforcate dagli allenatori non va né ad aumentare, né ad inficiare il trend canalizzatosi nel corso del periodo finale.
Un’occasione per Puccio che viene murato da un difensore, una conclusione di Graziano abbondantemente a lato, un’affannosa ricerca dello spiraglio giusto in un’area intasata, che mai scaturisce per la perfetta disposizione difensiva del Padovani, è tutto ciò che sa produrre l’Usap in un finale, neanche tanto arrembante.
In chiusura, infine, le espulsioni di Forte e Pogosean ratificano l’impotenza dei padroni di casa di riuscire a raddrizzare ciò che essi stessi hanno torto (chiedo venia a Leonardo e Michelangelo per l’incauta, forzata e dialetticamente ricomposta citazione…), per venire rimandati alla riparazione di ottobre, in questo caso, alla trasferta di Cerchiaia fra due lunedì – passando dalla semifinale con il Sangimignano – sperando di poter ritrovare le giuste serenità e concentrazione per non finire il campionato a rotta di colla, ma, perlomeno, in leggero declivio.
Mariano Rocchetta