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20ª giornata

 

POLISPORTIVA STAGGIA 53038 - USAP ASD ELE.MAC 3-1

 

 

Campionato Eccellenza UISP 2017/2018 – 20ª giornata

 

 

 

53038 Staggia Senese,  3/3/2018.

 

 

 

POL.VA STAGGIA 53038 - USAP ASD ELEMAC    3-1  (0-0)

 

 

 

STAGGIA: A. Cuccia, De Luca, Donatello; Mamadou Sekou, Centini, Assanagora (62’ Landolfi); Shemsho,  Bassa Kouassi,  P. Cuccia, Gangoni (73’ Gianni Bandinelli), Sorrentino (78’ Ghassen).

 

A disposizione: Zanelli, Doglio, Ierardo, Bellofatto, Gioele Bandinelli, Parenti.   

 

All. Bruni. 

 

 

 

USAP asd: Volpi, Castaldo S., Rocchi F.; Damiani,  Cipriani, Giannini;  Bertola (69’ Rea), Masseti (57’ Patoku), Fedi, Vezzosi, Puccio (67’ Boldrini).

 

A disposizione: Romano, Rocchi S.  

 

All. Pellegrino

 

 

 

Arbitro: Sig. Ugolini di Siena.

 

 

 

Reti: 53’ Gangoni su rigore, 61’ aut. Bertola, 66’ P. Cuccia, 69’ Castaldo.

 

 

 

Note – Terreno di gioco resistente. Spettatori 73 + un cane da passeggio.  Espulsi Giannini al 48’ per esagerazione proditoria (anche se….), Mister Pellegrino per errore nella compilazione del modulo “richiesta chiarimenti” e De Luca all’ 82’ per eccessività nell’assaggiare le caviglie di Boldrini. Ammoniti, inoltre: Castaldo, Masseti, F. Rocchi , Bertola e Assanagora.

 

 

 

Cade dopo sette risultati utili consecutivi l’Usap Asd Ele.mac! Cade fragorosamente nella composizione del risultato, ma non ridimensionata nelle more del gioco e nelle aspettative, sospettando, peraltro, di essersi dovuta cimentare non soltanto contro una dipari avversaria, ma aver dovuto affrontare una scalata divenuta ostica per il condizionamento artificioso e reiterato in atto ambientale al momento di dover scegliere se uscire di sera con il vestito blù o quello marroncino.

 

 

 

Resta il fatto che il risultato ha cominciato a concretizzarsi in virtù e, soprattutto, in presenza di alcuni episodi che, stranamente, hanno proteso tutti quanti verso una tal via in barba e beffa all’equiparazione spettante  ad ogni  cimento che sol dicasi sportivo.

 

 

 

“Le point focal” della contesa è il minuto 48, allorché al mite (e fin lì migliore in campo) Giannini viene scombussolata la rettitudine da una pagina web di disambiguazione e conosce la via degli spogliatoi anzitempo. Il particolare, però, è nel suo interno poiché la scelta iniziale del direttore di gara (partito con il giallo in mano) viene sovvertita da quella particolare usanza, originaria delle zone di Campiglia, che ha consentito di trasformare l’acqua in vino (un chianti bello fiammante), di gusto prettamente casalingo.

 

 

 

Da quel momento il pendio, per l’Usap, è divenuto più ripido ed anche i posti di blocco scattavano soltanto per i colori giallo-blù.

 

 

 

Un vero peccato per come si era affrontata questa trasferta, al minimo di effettivi, con atleti che se la giocavano (quasi) per la prima volta (vedi la generosa prestazione di Bertola), e che, comunque, avevano permesso all’Usap di controbattere, con pari forze e idee, la più smaccata organizzazione agonistica dei padroni di casa.

 

 

 

La scelta, poi, di lasciare uno spazio di circa trenta metri fra l’unica punta Puccio ed il resto del carlino, in una velleitaria ricerca del bandolo a centrocampo che lo Staggia raramente ha concesso dietro la concreta padronanza di gioco espressa da Kouassi, viene attenuata dalla prestazione al limite della perfezione proprio di Giannini, nel ruolo prepostogli dinanzi alla difesa, con il quale riesce a mascherare i tentennamenti, in particolare, di Fedi e Vezzosi, quest’ultimo individuato come l’elemento più propenso a supportare gli slanci di Puccio, ma parte da troppo lontano per sperare di alleviare il fardello del compagno e preoccupare oltre certi limiti una difesa locale apparsa, invero, non proprio irreprensibile.

 

 

 

Sulle fasce Masseti, alimentato da capitan Rocchi, e Bertola, abbastanza da solo poiché Castaldo ha le sue gatte da pelare dietro al pungente Sorrentino, propongono valide alternative alla mole di gioco dello Staggia, stanandolo laddove sembra più vulnerabile. Non è un caso, difatti, che le prime valide occasioni della partita sono smaccatamente di marca ospite con Masseti che serve un pallone divenuto d’oro per l’uscita a farfalle di A. Cuccia a Vezzosi che, a porta spalancata, seppur ampiamente defilato, calcia sull’esterno rete e, poco dopo, Bertola (protagonista della punizione di poco prima) arriva scomposto all’appuntamento con il passaggio di Puccio lasciando l’opportunità per strada.

 

 

 

In difesa Damiani e Cipriani devono fronteggiare il solo guizzante P. Cuccia poiché Gangoni è distante dalle punte, preferendo agire in libertà fra le linee alla ricerca più dell’assistenza che della gloria personale e Shemsho scende sempre a catapulta, ma con parecchia approssimazione rispetto ad un recente passato.

 

 

 

Tuttavia la risposta dello Staggia alle azioni dell’Usap arriva quando si supera la metà del tempo, prima con il colpo di testa di Shemsho sulla punizione di Gangoni in piena area che va ad accarezzare il palo alla destra di Volpi, anche se è sembrato lento e, comunque, di facile controllo per il portiere ospite, poi con la migliore occasione della partita affinchè (essa) si possi sbloccare, allorché sempre Gangoni pesca con un taglio al limite della perfezione il movimento di Sorrentino che sbuca alle spalle di Castaldo, punta l’area e sgancia un tremendo tiro che va a rintronare il primo palo con rimbalzo che si perde fino a centrocampo.

 

 

 

L’ultima opportunità del tempo è dell’Usap, ed è altrettanto clamorosa, poiché (siamo nei minuti di recupero) sul cross dalla destra si eleva Cipriani ad un metro e mezzo dalla porta per un colpo di testa che scivola clamorosamente fuori del palo alla destra di un pietrificato A. Cuccia.

 

 

 

Partita tutto sommato godibile, dove le squadre si affrontane decisamente a viso aperto senza lesinare pressione ed agonismo, sorvolando su alcuni errori di concetto, per continuare la ricerca dell’azione risolutiva.

 

 

 

Sotto tali segni si apre anche la ripresa che viene affrontata da entrambe senza alcun avvicendamento nelle proprie fila.

 

 

 

Già al primo minuto vi è un lancio in profondità per il centravanti locale P. Cuccia che Cipriani fatica a contenere toccando malaccortamente il pallone proprio contro le ginocchia dell’avversario che non riesce a controllarne la traiettoria che finisce tra le braccia di Volpi.

 

 

 

Il minuto dopo risponde l’Usap con la fuga perentoria di Puccio lungo l’out destro fino all’imbocco dell’area per un passaggio arretrato verso l’accorrente Masseti (pressato da vicino da Donatello) che ha il solo torto di essere troppo distante per l’aggancio e tiro del compagno.

 

 

 

Quindi l’espulsione già raccontata di Giannini che esagera nel fermare una ripartenza, neanche tanto pericolosa (si era nella metàcampo staggese), di Sekou anziché di temporeggiare la rincorsa in aiuto della chiusura di capitan Rocchi.

 

 

 

Da quel momento la partita prende una brutta piega per l’Usap che cerca di aggiustarsi tecnicamente in campo e parrebbe anche riuscirci senza, però, aver fatto i conti con l’oste, un oste punzecchiato e vilipeso per gran parte del giochino da chi vuole soltanto celiare.

 

 

 

Sta di fatto che al rintocco del 53’ Shemsho si fionda in area dalla destra fronteggiato da Damiani e, arrivato nei suoi paraggi, vi si tuffa in maniera tale da far invidia al miglior Greg Louganis. A distanza si può valutare a destra e a manca, di sopra e di sotto; da vicino si ammonisce il tuffatore. Invece ecco un bel rigorino che Gangoni, con la freddezza nei piazzati che lo contraddistingue, realizza spiazzando Volpi.

 

 

 

Pellegrino ovvia ad una mossa che avrebbe dovuto fare alcuni minuti prima (se non all’inizio del secondo tempo), accoppiando la seconda punta Patoku a Puccio e ricompattare il centrocampo centralmente. La squadra sembra non risentire neanche più di tanto dell’inferiorità numerica, aumentando le energie ed alimentando la proposizione offensiva approfittando di alcune amnesie che stanno insorgendo nei meccanismi avversari.

 

 

 

Al 60’ arriva la decisione che conferma la benevolenza dell’occhio direzionale per i colori di casa allorché viene fermata la combinazione Patoku-Puccio, con il centravanti ospite partito in contropiede solitario un paio di metri dietro la linea di difesa staggese, con un off-side fischiato da distanza siderale, molto probabilmente valutato tale con un grandangolo satellitare incorporato.

 

 

 

E al 61’ dal probabile pareggio si passa al 2-0 per i padroni di casa, per il principio di contrapposizione allargato “a gol sbagliato (in questo caso negato) riscontra il gol subito”: ci mette del suo anche l’ingenuità congenita dell’Usap nelle determinate situazioni nelle quali la squadra avversaria batte immediatamente una punizione per farsi trovare disassata e fuori posizione. Sulla stessa punizione del fuorigioco farlocco la palla perviene sull’estrema destra a Shemsho per il pronto traversone in area dove l’Usap, non contenta, ci piazza il carico a perdere con l’uscita intempestiva di Volpi e sfera che sbatte contro la testa di Bertola (che neanche se ne accorge), ripiegato a coprire Sorrentino, e rotola lemme lemme dentro la porta.

 

 

 

Fuori Assanagora per Landolfi nello Staggia che domina in lungo e largo un’Usap scombussolata e frustrata.

 

 

 

Il 3-0 è quasi consequenziale, è anche una bella azione, e l’Usap lo subisce quasi stando a guardare: assist di Gangoni per il taglio di Cuccia che si presenta davanti a Volpi e lo supera in tenero pallonetto (pressoché un cucchiaio).

 

 

 

Carte in tavola stravolte in sede ospite con l’inserimento di Boldrini e Rea al posto di Puccio e Bertola. Esce fuori l’orgoglio ferito della squadra che fu. Complice anche un serio rilassamento nelle fila locali (il 3-0 ha certamente aiutato) i gialloblù cominciano a cingere d’assedio lo Staggia nei propri sedici metri. Direttore d’orchestra dell’operazione è proprio il neo entrato Rea, con Boldrini che va a comporre assieme a Patoku una bella coppia di rompicoglioni contro tutte le iniziative cha si avviano dalla difesa locale.

 

 

 

Al 69’ arriva il gol dell’Usap al termine di un batti e ribatti in piena area ingenerato da una profondità di Boldrini per l’inserimento di Rea, la palla schizza dalle parti di un Castaldo molto avanzato che non ha difficoltà a scaraventarla sotto la traversa.

 

 

 

E’ un sussulto, ma potrebbe diventare un diluvio poiché Boldrini sulla destra tracima spesso e volentieri e ci vogliono le cattive per contenerlo. E se al 75’ l’affusolato centravanti ospite fosse riuscito ad incocciare di testa davanti a Cuccia il perfetto cross confezionatogli da Patoku sulla sua migliore iniziativa dalla sinistra si sarebbe aperto, forse, uno scenario finale da veri e propri brividi.

 

 

 

Ma l’operazione non riesce e forte del doppio vantaggio lo Staggia si riorganizza con gli ingressi di Bandinelli prima e di Ghassen poi, riuscendo, peraltro, a confezionare anche un bel contropiede centrale con tiro dalla media distanza di Cuccia che Volpi riesce ad addomesticare con personalità.

 

 

 

Nel finale torna protagonista il Sig. Ugolini (giornata con molte ombre e pochissimo chiarore la sua) nel ravvisare un’entrata oltre i limiti del consentito di De Luca ai danni di Boldrini e conseguente esposizione del secondo cartellino rosso di giornata, poco prima del fischio finale che sancisce l’importante vittoria dello Staggia che lascia l’Usap dietro in classifica.

 

 

 

 

 

                                                                  Mario Rossi

 


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