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1ª giornata di campionato

 

Usap asd EleMac - L. Tavarnelle 0-1

Castellina Scalo 30 Settembre 2017

 

 

Signori, è ufficiale! Dopo 11 anni di interrotta militanza nel massimo campionato di calcio (miglior serie consecutiva dopo quella a cavallo della 2ª guerra mondiale) questo è l’anno critico della retrocessione, soprattutto, alle viste di come si è perso in casa 0-1 dopo aver fallito tre (diconsi 3) clamorose occasioni davanti a porta i minuti precedenti al fatidico colpo del KO!

 

“Beh! Abbiamo avuto delle buone stagioni, dove si è messo qualcosa da parte, ed altre un po’ meno buone. Stavolta la pacchia è finita e dobbiamo farcene una ragione.” Recitava, più o meno, così il congedo dato da Andy McPherson al personale di Henrietta Lowell dopo il matrimonio con Henry Graham (“E’ ricca, la sposo, l’ammazzo” di Elaine May), anche se non sarà facile accompagnare la discesa del “Glorioso” nella categoria inferiore, ricordando, inoltre, le insite difficoltà per un ritorno immediato (solo nel 1934/35 vi riuscì – ma c’era Ju-Libòn).

 

Nel pomeriggio, intanto, è cominciato il 57° Campionato UISP della Provincia di Siena e, nel particolare, l’Usap Asd Ele.Mac che ospita, sul campo amico (???) di Castellina Scalo, quella miscellanea di ex che è la componente radicale della Libertas Tavernelle 1927 Asd.

 

Alle ore 14:57 di sabato 30 settembre 2017 scendono in campo le seguenti formazioni (fra parentesi le sostituzioni):

 

USAP – Romano, S. Castaldo, F. Rocchi; Giannini, Cipriani, Forte; Pruneti (59’ Masseti), Graziano, Trotta (66’ L. Castaldo), Vezzosi (77’ Coppola), Fedi (59’ Puccio).

A disposizione: Szymaniuk, Leoncini, S. Rocchi, Lippiello, Sanguigni.

All. Pellegrino.

 

TAVARNELLE – Galgani, R. Hamzoj, Cica (38’ Borghi); Mazzolani, Tortelli, Vannoni; R. Hamzoj, Fusi, Provvedi (53’ Pertici), Tellini, Bui (53’ Bartarelli).

A disposizione: Nelli, Signorini, Pasquini, Soffici, Cinelli.

All. Morelli.

 

Il risultato finale arride agli ospiti per la rete di Fusi al 56’ che sarà espulso dal Sig, Landi della Sezione Uisp di Siena, poco dopo, per somma di ammonizioni, comminate, peraltro, anche a Masseti nell’Usap e Tortelli nel Tavarnelle, il tutto di fronte a 53 spettatori, equamente dislocati fra le tribunette di fianco al campo ed al riparo solare del bar presso l’angolo d’entrata.

 

Lieve infortunio a Cica alla fine del primo tempo, che esce precauzionalmente per non peggiorare la situazione. Più serio quello subito da Vezzosi nel finale di partita, del tutto casuale, ma che ha necessitato dell’intervento dell’autoambulanza per accompagnare il giocatore all’ospedale per la distrazione del gomito destro (gli auguri più vivi al forte centrocampista gialloblù).

 

LA PARTITA…. QUALE PARTITA?

 

Il confronto fra usappini e tavarnellini (fra cui moltissimi ex, come si è detto) non è stato, complessivamente, un evento indimenticabile! Molto farraginoso, macchinoso, in molti casi ingessato, con netta prevalenza delle difese sugli attacchi, senza molti spunti di cronaca, ed emozioni da scaricare con il contagocce.

 

L’Usap si presenta con il suo classico 4-4-2 con la variante della seconda punta che parte da dietro, svariando per tutto l’arco dell’attacco (scordandosi, a volte, di accoppiarsi con il compagno di linea) ed un equivoco di fondo inerente la copertura integrale delle fasce che, se da una parte viene garantita dal trenino Castaldo/Fedi, dall’altra Fabione Rocchi si ritrova, spesso e volentieri, a fronteggiare perlomeno due avversari che scendono all’arrembaggio da soli.

In questo caso, fortunatamente, regge encomiabilmente la cerniera centrale Forte/Cipriani che, con l’aiuto di tre interventi a scalare di Castaldo, impedisce alle estemporanee puntate ospiti di ferire gravemente il cuore di Romano.

 

Il Tavarnelle ha uno schieramento snello ed agile, nel quale tutti si aiutano e parecchi si propongono, frapponendo, pertanto, un muro pressoché invalicabile nella parte centrale del campo e sfruttando l’apertura delle fasce non appena se ne presenta il caso, sfondando preferibilmente a destra, poiché lo svariare di Provvedi sul fronte opposto provoca la maggior attenzione difensiva da parte dell’Usap.

 

Sotto questi auspici bloccati è chiaro che tale rimane anche la partita dei centrocampisti che non brillano per le idee e, in conseguenza, non aiutano gli attacchi ad esprimersi.

 

EMOZIONI?

 

Quelle del primo tempo sono rade e facilmente individuabili.

 

Dallo sguiscione di capitan Tortelli al 9’ che mette in apprensione Galgani, ma non più di tanto, alla provvidenziale chiusura di Forte al 24’ su Provvedi presentatosi solo dinanzi a Romano sull’assist di Cica; dal doppio “ciapa-nò” di testa della coppia centrale Forte-Cipriani, trasmigrata nell’area avversaria su un calcio d’angolo, apparsi in anticipo sulla difesa al 28’, al colpo di testa di Fedi sul cross di Giannini che avvicina il palo alla sinistra di Galgani, anche se il tiro non è parso poi molto forte, fino al tironzo di Bui al 2° minuto di recupero concesso dal Sig, Landi, che, da buona posizione, spara molto alto.

 

Tutto qui nell’ambito di un gioco apparso più in fase involutiva che propositiva e, comunque, dai tratti equivalenti pur avendo alcune intenzioni a latere.

 

LA RIPRESA NON SI ADDICE AD ELETTRA

 

L’ingresso di Borghi al posto di Cica comporta una maggior copertura difensiva fra le fila del Tavarnelle, insita nelle diverse caratteristiche del nuovo entrato. Cionondimeno non diminuiscono le difficoltà di copertura dell’Usap su quel fronte, laddove il Tavarnelle ha trovato il “giochino” che lo fa vincere sempre.

 

La manovra dell’Usap non varia, non ci sono accelerazioni di squadra e tutto è demandato, quasi, esclusivamente ad iniziative personali che tendono a portare palla, favorendo la chiusura degli spazi e l’organizzazione delle contromisure.

 

Dopo dieci minuti il Tavarnelle è già in proposizione offensiva, avanzando gradualmente il baricentro del centrocampo e sfilacciando la composizione di quello avversario.

 

Lo stesso Graziano, non toccando palloni importanti nella sua posizione avanzata, retrocede fino all’altezza della tre quarti per aiutare la squadra ad esprimersi e, al 50’, concede il malaugurato là all’azione più pericolosa del Tavarnelle prima del gol: il suo scarico su Castaldo è corto ed il rinvio dell’esterno difensivo viene rimpallato favorendo la conclusione ravvicinata di Provvedi sul quale si esibisce in una grande deviazione volante Romano.

 

L’Usap non ascolta il campanello d’allarme e quando Morelli instilla nuova linfa vitale nel proprio schieramento immettendo i due freschi ex passano appena tre minuti per l’organizzazione e la realizzazione dell’infilata che decide la partita. Ingenua complice la stessa Usap che ammaliata da una pressione insistita operata ai limiti dell’area degli ospiti si fa attirare fuori posizione e quando parte al 56’ il contropiede avversario è un gioco da ragazzi per Pertici servire la fuga in verticale di Fusi sorvolando Rocchi. Per l’interno tavarnellino è facile gioco aggirare l’uscita di Romano e depositare il pallone nella porta incustodita.

 

REAZIONE O NON REAZIONE – NON TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA

 

La risposta di Pellegrino nei ruoli tattici è del 59’ con l’ingresso del regista Masseti per capitan Pruneti e di Puccio accanto alle punte, depauperando, però, la profondità di destra togliendo Fedi.

 

Un aiutino all’Usap lo dà anche il frettoloso provvedimento arbitrale che caccia dal campo il goleador di giornata Fusi per somma di ammonizioni.

 

Ci sono tutti i presupposti per avviare quella fase di riscossa che possa far approdare la squadra, perlomeno, al pareggio.

 

Ma è qui che casca l’asino! Il Tavarnelle in dieci raddoppia gli sforzi e la solidarietà fra compagni fino a sembrare, in certi frangenti, d’essere lui in undici e non viceversa.

 

Il trend d’approccio al gioco dell’Usap non varia di molto. Masseti sbaglia i passaggi iniziali della sua partita e tarda a connettersi con i compagni, mentre L. Castaldo, entrato al 66’ per dare più ampio respiro alla manovra giostrando dietro le punte, finisce con il scegliere sempre la soluzione più ardimentosa, ma meno funzionale, per servire i compagni.

 

La difesa ospite, di fatto, non viene mai severamente impegnata. Il Tavarnelle riesce, anzi, a portare la disputa nei piccoli rivoli della tre quarti, dove ogni piccola parziale vittoria comporta dover fronteggiare un ostacolo successivo, e persino l’area di rigore diviene una chimera irraggiungibile.

 

ELUCUBRAZIONE

 

In definitiva ne è scaturito un passo falso, da non sottovalutare, ma neanche da ingigantire.

 

L’attenzione va posta nella netta differenza improntata fra le occasioni avute e quelle concesse.

 

Tenendo conto che la difesa, perlomeno nel suo apparato centrale, ha fornito una risposta più che soddisfacente, vanno ampliate le risorse tecnico-tattiche di tutte le altre componenti, soprattutto in chiave propositiva e, ampliamente, fantasiosa, laddove diviene troppo facile, per gli avversari, contrastare la prevedibilità della manovra.

 

VIA CRUCIS

 

Fra due settimane la trasferta isolana chiarirà, una volta per tutte, da quando si dovrà scalare il Calvario con la croce sulle spalle e la rosa di spine attorno alle caviglie.

 

 

                                                                                              Mariano Rocchetta


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