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terza amichevole con Monteroni

 

USAP - MONTERONI  0-0

 VIA CRUCIS

 

Come volevasi dimostrare l’accoppiata Ciro-Sergej scardina l’orgogliosa riscossa rosso-blù, complice l’inguardabile sua composizione difensiva (ditemi quale allenatore nel torneo Amatori non rincorrerebbe il Gentiletti di turno con un nodoso legno di mogano ben levigato….) e nonostante la record-performance del ragazzino, condotta, purtroppo,  confermata nel catastrofico finale del mercoledì con i clivensi che, solo per merito dell’unico santo rossoblù in paradiso (San Gianluca), non hanno ribaltato (di nuovo) il vantaggio di Laxalt, assestandoci su di un pareggino che sa tanto di palliativo in previsione della trasferta nerazzurra (quella di San Siro).

 

VENIAMO A NOI

 

Questo il mesto commento (a giochi interamente già fatti) ad apprologare la terza amichevole dell’Usap ASD Ele.mac di stanza al Gracciano Stadium, mercoledì 20 settembre, contro il Monteroni, squadra vincente di seconda categoria UISP, che lascia il comodo alvéo nutrito di soddisfazioni (ma con ogni probabilità scarsamente appagante) per accingersi a cambiar “giochino” ed a mutare pelle nell’affrontare il suo primo campionato FIGC di terza categoria.

 

In una serata che da tiepida tende sempre più al freschino scendono in campo, agli ordini del compassato Sig. Centini, le seguenti formazioni (fra parentesi i numerosi cambi, volenti o nolenti):

 

USAP – (4-4-2 classico, con attimi di compressione centralizzata): Romano; S. Castaldo (55’ Fedi), Forte, Cipriani (70’ F. Meniconi), F. Rocchi (50’ S. Rocchi); Pogosean, Pruneti (58’ Coppola), Vezzosi (25’ Sanguigni), Giannini (63’ Masseti); Graziano (61’ Boldrini), Trotta (50’ Puccio).

Restano a disposizione: Meniconi (P), Bertola, Lippiello, Leoncini, Damiani, L. Castaldo, Alyou.

All. Pellegrino.

 

MONTERONI – (4-4-2 iniziale che si trasforma in 4-2-3-1 in corso d’opera fino a terminare in un ardito 4-2-4): Ciacci; Lorenzini, Matteo Fanti, Vieri, Gattarelli; Martino (67’ Acosta), Federico Fanti (53’ Palermo), Armini (67’ Miraldi), Sampieri (67’ Lorenzetti); Corbelli (41’ Giulio Chiappone), Palermo (41’ Quattrocchi).

All. Luca Fanti.

 

CHIOSA STORICA

 

Non sono mai state partite facili, in passato, contro il Monteroni per l’Usap. La statistica recita 2 vittorie Usap, 3 pareggi, 3 vittorie Monteroni con 11 reti Usap e 12 per il Monteroni. Pertanto il leggero vantaggio del Monteroni nell’arco temporale 2011/2016 e partite sempre molto combattute.

 

L’IMPRONTA DI GIOCO

 

Sale immediatamente agli occhi: è la velocità, a tratti agonistica, spesso libera ai confini dello spensierato, laddove si cercano rapide trame di prima nelle fila ospiti nell’intento di mettere subito in difficoltà i gialloblù (oggi in verde lucertola) che faticano a rispondere per le rime nel primo quarto d’ora, ma risalgono perentoriamente la corrente come salmoni in cerca dell’acqua dolce.

 

E’ particolare, peraltro, che in un approccio del genere sia proprio dell’Usap la primissima occasione con Graziano che raccoglie una veloce trama sfuggita alle maglie difensive ospiti per effettuare un tiro che gli si smorza centrale, senza alcuna difficoltà per l’intervento di Ciacci.

 

Appare più ariosa e preponderante la manovra del Monteroni allorché, in particolare, si accende la luce intermittente di Federico Fanti ma l’azione d’attacco, che nasce pericolosa (Corbelli ha un paio di guizzi sulla sinistra che potrebbero destabilizzare un reparto), si infrange subito dopo contro la tetragonità della difesa locale laddove Forte e Cipriani alzano un muro pressoché invalicabile, con il filtro di Pruneti, mentre Fabio Rocchi, sull’esterno, non presta il fianco all’agile Martino.

 

Quando l’Usap riesce ad alzare la linea del pressing, il centrocampo ospite comincia a far risaltare alcune piccole crepe e, a cavallo della mezz’ora, il reparto difensivo del Monteroni si trova a dover, prima, subire un bel taglio di Trotta sull’imbeccata di Graziano con tiro che non si associa al movimento, poi, all’inverosimile rischio di Armini che scende a gigioneggiare sul limite della propria area rischiando di perdere un pallone sul pressing delle punte che le avrebbe messe a tu per tu con Ciacci.

 

GIANNINI COMINCIA A DIVERTIRSI

 

La miglior predisposizione dell’Usap alla contrapposizione agonistica del Monteroni sale esponenzialmente (paradossalmente) con l’infortunio muscolare di Vezzosi al 25’. Costretto al cambio forzato Pellegrino mutua la posizione di Giannini dall’esterno sinistro a perno centrale, lasciando al neo entrato Sanguigni l’incombenza di gestire la fascia. Il “Ragioniere” gialloblù rinasce a miglior vita ed entra prepotentemente in quel meccanismo da cui si sentiva un pochino emarginato innestando il turbo nel pressing e nello svolgimento del gioco locale.

 

Tuttavia l’elevata rapidità dei movimenti di entrambi gli schieramenti e l’equivalente intenzione di non prendersi pause di rifiatamento per non concedere pericolose supremazie territoriali all’avversaria presenta, come contrappasso, una generalizzata imprecisione negli interventi e nei servizi, financo ad alcune difficoltà nei semplici passaggi.

 

Un trend che si propaga fino al termine del tempo, ma che si estende anche nel corso della ripresa, acuito, vieppiù, dalla frequenza del cambio di modulo a causa dei continui cambi e delle interruzioni che ne sono conseguite.

 

Un primo tempo che va negli archivi come divertente, ma non esaltante. Romano, in porta Usap, non ha avuto neanche il modo di sporcarsi la muta di gioco. Ciacci, nella porta opposta, è chiamato in causa per interventi sfioranti la normale routine, dovendosi preoccupare più delle intenzioni che dei risultati.

 

PER QUANTO SI RIUSCIRA’ A REGGERE QUEL RITMO?

 

Diviene la domanda più ricorrente sugli spalti nell’intervallo. E’ piaciuta la velocità e la dinamicità delle operazioni, sinteticamente sul piano agonistico, un po’ meno la loro proposizione su quello tecnico. E la ripresa ha inizio con nessuna novità nelle fila dell’Usap, mentre il Monteroni rivoluziona l’attacco con l’inserimento di Quattrocchi in fascia sinistra al posto di Corbelli, l’accentramento di Martino al posto di Palermo, l’avanzamento perentorio di F. Fanti a ridosso dell’attacco (con Chiappone che entra per effettuarne la copertura) e quello di Sampieri quale interno civetta.

 

E la risposta alla domanda diviene insita nell’atteggiamento delle squadre; non cambia proprio niente: match affrontato a tutta randa (“chi l’ha più lungo se lo tira” si diceva un tempo), pause queste sconosciute, e pazienza se è spesso l’imprecisione che emerge al termine delle intenzioni, l’importante è che ci sia l’idea di provare, la capacità di soffrire, la voglia di non fermarsi, se non per fischio arbitrale.

 

L’INFORTUNIO DI FEDERICO FANTI

 

L’impatto iniziale della ripresa è decisamente avvantaggio del Monteroni. La posizione di F. Fanti, più avanti rispetto al primo tempo, mette in ambasce territoriali il centrocampo locale e non è un caso se l’iniziale preponderanza degli ospiti nei pressi dell’area gialloblù passa, quasi esclusivamente, dai suoi piedi.

 

Al 49’ una punizione di Sampieri dalla sinistra viene, casualmente, respinta dal corpo di un difensore sull’inserimento degli avanti monteronesi, facendo scorrer via la possibilità di vedere la prontezza e preparazione del buon Romano nell’unica occasione in cui potrebbe essere impegnato.

 

Un minuto dopo Pellegrino opera le prime variazioni con il sodale cambio fra fratelli e l’esordio della punta Puccio al fianco di Graziano.

 

Ma l’esito più importante dell’inizio ripresa è l’infortunio di Federico Fanti che viene avvicendato al 53’ con il reingresso di Palermo (ex di giornata – 6 goal e cannoniere dell’Usap nel campionato 2008/2009 che ha portato alla struggente finalissima contro il Rigomagno) che comporta una mezza rivoluzione nel rinnovato attacco ospite e la difficoltà di rimpiazzo del suggeritore principe.

 

Ed infatti il contrappasso alla situazione è l’azione di Puccio che salta due uomini sullo stretto lungo l’out destro per un passaggio al centro area che non viene compreso dai compagni a rimorchio.

 

 

CAMBI E RICAMBI

 

Nel successivo quarto d’ora il pathos della partita diviene intermittente a causa degli ulteriori otto cambi effettuati dai due mister (uno ogni due minuti circa la media) e la velocità nei ribaltamenti di fronte non riesce a focalizzare produttivamente l’attivazione di risultati interessanti.

 

Nelle fila dell’Usap spiccano la regia di Masseti, la voracità agonistica di Coppola, la pulizia e pericolosità di Fedi, la volontà di Boldrini e l’esordio (promettente) di F. Meniconi; mentre nelle fila del Monteroni l’inserimento di gruppo di Lorenzetti, Acosta e Miraldi incide sullo spostamento del baricentro di gioco, pericolosamente spostato in avanti.

 

 

OH! SI VEDE QUALCOSA

 

E qualcosa succede, all’imbocco degli ultimi dieci minuti di partita (a proposito: tempi di quaranta minuti nel rispetto dei padroni di casa e a ricordo di cosa ha lasciato il Monteroni….) Puccio riceve un bel pallone nell’inserimento in taglio sulla sinistra, controllo palla, posizionamento direzionale e tiro immediato in diagonale che va a lambire il palo alla sinistra di Ciacci.

 

Immediata la risposta degli ospiti che si trasmigrano sulla tre quarti avversaria in forze. Quattrocchi tutto solo sulla sinistra non viene raggiunto per puro caso dal passaggio di Chiappone: pallone intercettato alla disperata da Pogosean (arretrato, come al solito, con l’ingresso di Fedi; accentratosi, come al solito, in fase di copertura…..), evitando. così, il tête a tête, dell’attaccante monteronese con Romano.

 

Coppola alza una diga davanti alla difesa molto ostica e, in alcuni casi, diagnostica.

 

Ma quando l’Usap riesce a ripartire, la forza percussionale (seppur confusionaria) di Boldrini al centro e l’agilità intermittente, ma caparbia di Sanguigni a sinistra creano alcuni scompensi difensivi che gli ospiti patiscono nella loro generalizzazione.

 

Al 75’ Sanguigni, lanciato da S. Rocchi lungo l’out di competenza, conquista un calcio d’angolo sul tentativo di cross. La battuta del corner è forte e tranciante, la palla sbuca misteriosa davanti alla porta e Fedi ha il riflesso di impattarla, come può, con la gamba. Non riesce, però, a direzionarla come vorrebbe e la conclusione si stampa contro la traversa fuggendo via da ulteriori interventi, consentendo la ripartenza degli ospiti (che Coppola ferma perentoriamente).

 

NIENTE PAUSE

 

Siamo negli ultimi cinque minuti, ma le squadre non si fermano, anzi paion raddoppiare gli sforzi per evitare la conclusione ad occhiali. Ma non c’è più tanta lucidità. Il Sig. Centini è costretto a spezzettare le fasi di gioco che stanno diventando scorbutiche e alla scadenza esatta dell’ottantesimo minuto fischia la fine invitando tutti i partecipanti al ristoratore sciacquio di una rigenerante doccia.

 

Per la prima volta questo confronto finisce senza gol!

 

Era un bel po’ di tempo che non si assisteva ad una partita senza un minimo di pausa com’è stata questa amichevole fra Usap e Monteroni. Si avvertiva palpabile il desiderio, quasi la gioia, di entrambe di non voler staccare la spina, di spingere fino in fondo per poter verificare fino a che punto spingere i propri limiti fisici ed agonistici.

 

Soltanto nei confronti con il Gracciano, in passato, l’Usap aveva vissuto simili situazioni ed assaporato eguali sensazioni e….. guarda caso ……. proprio sul campo di Gracciano si è giocata questa esauriente amichevole.

 

Credo, fondamentalmente, che saranno parecchi gli spunti da recepire, studiare e migliorare (o integrare)   da parte di entrambi gli allenatori per aumentare il carniere delle loro possibilità quando si dovranno affrontare le difficoltà che i rispettivi, diversi, campionati proporranno nel vicino futuro.

 

PER NON SALIRE SUL MONTE CALVARIO…..

 

Ci vorrebbe che il “giocattolaio”, da qui a domenica, comprasse un intero reparto difensivo nuovo (che so …. Nesta, Maldini e Costacurta, che mi paiono liberi…. non posso offrire Forte, Cipriani e Rocchi perché, poi, non sarebbero più utilizzabili in campionati UISP….) per affrontare l’attacco dell’Inter a San Siro. Con quelli di adesso (quanto vorrei sbagliarmi…) mi sa che si va incontro ad una sconfitta epocale…….!

 

 

Per corrispondenza = Mariano Rocchetta


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